Culture

Biennale architettura: Corea e Giappone tra creatività e crisi

 

Venezia (askanews) - La creatività nonostante tutto e il bisogno di un cambiamento sociale forte. Sono questi i due macro temi affrontati alla XV Biennale di architettura di Venezia, nei padiglioni nazionali di Corea e Giappone. Due storie diverse, ma vicine, che insistono su panorami urbani simili, almeno nell'immaginario collettivo. Partiamo da Seul, città nella quale l'iperdensità dell'area metropolitana costringe gli architetti a lavorare per massimizzare la superficie utile, nell'ottica dei guadagni di costruttori e proprietari, a fronte però di una normativa urbanistica inflessibile che lascia pochissimi spazi di negoziazione. E dunque ecco il tema del padiglione coreano: "The Far Game", ossia un gioco da funamboli che riguarda "Floor, Area e Ratio". L'obiettivo dei curatori, e i progetti esposti vorrebbero documentarlo, è quello di mostrare come si possano sfruttare tutti questi vincoli e restrizioni, per loro natura soffocanti, per stimolare la creatività.A pochi metri di distanza, nei Giardini veneziani, il padiglione del Giappone - "En: Art of Nexus" - ragiona invece sulla crisi del Paese e sulla necessità di un cambiamento, che potrebbe partire proprio dal lavoro dei giovani architetti. Lo scopo dichiarato per questa Biennale di architettura dai curatori giapponesi è quello di "esaminare una serie di aspetti connessi alla lotta dei singoli individui contro i problemi che ci troviamo ad affrontare", al fine poi di gettare le basi per innescare davvero un cambiamento sociale che possa rimettere in moto, tanto dal punto di vista della consapevolezza progettuale quanto da quello della vita reale delle persone, un movimento di rinascita.