Culture

Come stare sulla cima dell'Everest: l'arte di Simona Andrioletti

 

Milano (askanews) - Tutto parte dall'energia, dall'immagine di un'esplosione primordiale, che nella galleria milanese Twenty14 Contemporary viene ricostruita dal lavoro dell'artista Simona Andrioletti, che firma la mostra "... And there was evening and there was morning". Nella sua interpretazione a produrre il fuoco che genererà il primo mattino del mondo è una bottiglia Molotov, che metaforicamente apre il percorso esplorativo ed espositivo, tanto ardito da portare lo spettatore fino alla cima dell'Everest. Sì, perché il grande lavoro in marmo che troneggia al centro della galleria di Matilde Scaramellini è la ricostruzione del disegno a dimensione reale che l'alpinista Silvio Mondinelli ha tracciato quando Simona Andrioletti gli ha chiesto di ricordare la forma del luogo più alto del mondo."Il mio punto iniziale - ci ha detto l'artista - era stato pensare ai bambini, che nella grafica disegnano le montagne come un triangolo, e terminano sempre con un vertice. Quindi, mi sono chiesta, questo vertice di una montagna quanto spazio occupa e, in particolare, il vertice della montagna più alta del mondo, quanto spazio occupa? Il fatto di realizzarlo in marmo era un modo per rendere questo spazio eterno".Nella mostra, che presenta anche una poesia di Ungaretti "scritta" con le tessere dello Scarabeo sovrapposte oppure una fotografia scattata in Australia e poi trascinata in mare in Sardegna, un ruolo decisivo lo gioca la musica, che Francesco Sljiva Venturi ha composto per l'occasione, realizzando anche una performance live. "A livello formale - ci ha spiegato il musicista - ho scelto di utilizzare la melodia a picco, che è il modo attraverso cui si esprimeva tantissimo della musica primitiva di tutte le culture, sia in Asia sia in Africa. Sostanzialmente si comporta come fa l'energia. C'è un picco iniziale di energia molto forte e tutto il resto è una dissipazione di questa energia. E quindi sono melodie che iniziano lassù, e dopo scendono, scendono, e poi ricominciano".Un eterno ritorno all'idea stessa della Genesi con il quale il pubblico della galleria Twenty14 potrà confrontarsi fino al 19 giugno.