Culture

"Ecco il Vatileaks di padre Pio", il libro di Ignazio Ingrao

 

Roma, (askanews) - Un Vatileaks per padre Pio. Lo racconta Ignazio Ingrao, vaticanista di Panorama e Il Mio Papa, nel volume "Il segno di Padre Pio" (edizioni Piemme), che ripercorre la storia del santo cappuccino, da perseguitato a simbolo della Chiesa della misericordia di Bergoglio. Un libro ricco di documenti esclusivi che esce proprio in occasione della traslazione delle spoglie di San Pio a Roma per il Giubileo. Ingrao racconta le "persecuzioni" subite dal frate dalla stessa Chiesa:"Padre Pio ha avuto fin dal principio lettere anonime, delazioni. Addirittura vengono messe delle microspie nelle sue celle. Padre Pio accetta i provvedimenti del Sant'Uffizio, di non poter più celebrare la messa pubblicamente, di non poter più confessare".L'autore parla di un vero e proprio Vatileaks: "C'è una sorta di Vatileaks che è degli anni '20-'30 che riguarda padre Pio e un suo devoto, Emanuele Brunatto, un uomo che aveva avuto una vita dissoluta e poi si converte e per aiutare padre Pio raccoglie una serie di carte che mettono in cattiva luce e raccontano le malefatte di tanti accusatori di padre Pio, che potrebbero mettere in cattiva luce l'allora vescovo di Manfredonia e altri alti prelati in Curia. Brunatto decide di fare un libro per smascherare gli accusatori di padre Pio e liberarlo dai provvedimenti negativi del Sant'Uffizio; ma padre Pio interviene e blocca questo libro e questo 'Vatileaks' e rimane con umiltà e obbedienza soffrendo questi provvedimenti prima che gli vengano tolti".Nel volume, Ingrao ricostruisce i passaggi salienti di una riabilitazione inaspettata e repentina, anche sulla base di documenti mai resi pubblici e conservati nell'Archivio segreto del Vaticano e nell'ex Sant'Uffizio:"Sono andato a scavare nella biografia del Papa e nelle persone che lo avevano incontrato e ho scoperto che in realtà quando era arcivescovo di Buenos Aires aveva chiamato padre Morra (che allora era responsabile dei gruppi di preghiera di padre Pio) e altri frati ad andare a Buenos Aires per spiegare quale fosse la spiritualità di padre Pio e l'attività di questi gruppi di preghiera".Ma perchè Bergoglio ha voluto proprio le spoglie di padre Pio a Roma per il Giubileo? "Ci sono tanti punti di convergenza tra la vita di padre Pio e la biografia di Francesco e il suo modo di intendere la preghiera, la confessione, e poi la lotta contro il demonio, punto centrale anche nella predicazione di Francesco".Un santo di tutti: "Qualcuno chiamava addirittura 'camerata' Padre Pio; padre Pio non era né un camerata, né da una parte nell'altra. Padre Pio non è di nessuno ma rimane nel cuore della gente, perché è il segno di una profonda autenticità".