Culture

Gillo Dorfles, l'ultima mostra e la nostra ultima intervista

 

Milano (askanews) - Una serie di disegni e appunti che mostrano come, anche a 106 anni, si possa continuare a manifestare energia creativa. Avvicinarsi a Gillo Dorfles, artista e critico classe 1910, è sempre un'esperienza interessante, soprattutto se, come avviene in Triennale a Milano, a essere esposti sono i suoi lavori. In questo caso, per la mostra "VITRIOL" curata da Aldo Colonnetti e Luigi Sansone, un dipinto del 2010 e 18 disegni del 2016 che hanno dato una personalità - seppur ibrida - a un celebre acronimo alchemico che, tradotto dal latino, recita: "Visita l'interno della terra e, con successive purificazioni, troverai la pietra nascosta"."È un po' difficile parlare di questo personaggio - ci ha spiegato Dorfles - perché praticamente non esisteva prima di oggi. Io l'ho considerato proprio come qualche cosa di mezzo tra la figurazione e la letteratura".Nei disegni infatti il tratto instancabile e tuttora inquieto di Dorfles si fonde con la sua scrittura, con le citazioni di Goethe o Jung, autori che lo accompagnano oltre il livello di "conoscenza cosciente", lì dove sta VITRIOL. "L'idea - ha aggiunto l'intellettuale triestino - era proprio questa: creare una specie di fantasma o di eroe con un nome di solito non utilizzato con questa finalità".Alla fine dell'intervista, chiediamo a Gillo Dorfles se la mostra allestita gli piace e la risposta dimostra che, oltre a tutte le altre qualità, anche l'ironia non invecchia. "Non l'ho ancora vista - ci ha detto sorridendo - quindi posso dire che mi piace".