Culture

Il minimalismo ripensato ed ecologista di Thomas Kovachevich

 

Milano (askanews) - Una mostra che vive sul confine sottile tra il controllo e l'imprevedibile, tra la geometria e la poesia intima. Entrare nella sede milanese della Galleria Poggiali per avvicinarsi a "Portrait of a room" di Thomas Kovachevich è un'occasione per, in qualche modo, ripensare la lezione dell'arte moderna alla luce di un materiale apparentemente minore come la carta, che è l'elemento chiave del lavoro dell'artista americano. Che guarda alla lezione del Minimalismo e delle sue conseguenze, ma lo fa, come ci ha spiegato la curatrice Chiara Bertola, con un approccio inedito."Tom riesce ad attraversare queste esperienze - ha spiegato ad askanews - stando in un equilibrio straordinario, prendendo qualcosa da ognuna di queste esperienze storiche, rimontandole, risentendole e rieditandole in una maniera del tutto personale e unica direi".I lavori esposti nello spazio che si affaccia su Foro Buonaparte sono testimonianze di un pensiero, sono oggetti impossibili che diventano altro, in una continua metamorfosi solo apparentemente impercettibile. E ascoltando Thomas Kovachevich si capisce che appartiene a quella categoria di grandi artisti americani, insieme a Carl Andre, Frank Stella, Richard Tuttle."Ho lavorato con gioia - ci ha detto l'artista ripensando al suo approccio alla sede espositiva - uno spazio magnifico, una bellissima via, queste splendide vetrine e questa splendida luce. Io ho capito che potevo rispondere con felicità e spero che il pubblico possa vedere la felicità che ci ho messo".Una risposta che, si capisce, già aggiunge qualcosa al Minimalismo, lo riformula, lo amplia, lo avvicina a noi. Nello stesso modo in cui i lavori si modificano in relazione al clima della stanza."Questo lavoro reagisce all'ambiente - ci ha spiegato Kovachevich - ed è anche per questo motivo che abbiamo scelto di intitolare la mostra "Portrait of a room". Ovviamente ci sono anche aspetti di architettura, di installazione, ma soprattutto perché reagisce all'atmosfera che c'è effettivamente dentro questa stanza. E questo anche per aspetti che esistono realmente, ma che non non percepiremmo se non attraverso il cambiamento nelle opere esposte. E' anche un lavoro ecologico, che si ispira al ciclo dell'acqua che regola la vita sulla Terra"."Secondo me - ha concluso Chiara Bertola - è una mostra di una freschezza e di una contemporaneità straordinarie. Mi viene quasi da dire che una delle mostre più contemporanee che ho visto negli ultimi tempi".L'esposizione di Thomas Kovachevich in Galleria Poggiali resta aperta al pubblico fino al 27 marzo.