Culture

L'archivio che diventa installazione: "Milan Unit" di Ramak Fazel

 

Milano (askanews) - Un archivio personale di un artista, che diventa a sua volta arte, installazione in itinere nello spazio e nel tempo. Si tratta del progetto "Milan Unit" del fotografo Ramak Fazel, ospitato nella galleria Viasaterna a Milano, i cui spazi su più livelli diventano sia contenitori di memoria, sia superfici personali che dialogano con lo spettatore."La raccolta del materiale per costruire l'archivio - ha spiegato ad askanews l'artista di origine iraniana - è durata quindici anni e molto spesso mi sono reso conto di tenere o trovare delle cose involontariamente: si sono presentate. Questo archivio in questo spazio è come un lievito madre, che da vita a tante possibilità di interpretazione.Il materiale, di diversa natura: dalle automobiline ai negativi, dalle riviste ai pacchi postali, si riferisce ai 15 anni, tra il 1994 e il 2009, che Fazel ha trascorso a Milano, prima di fare ritorno negli Stati Uniti. Anni nei quali, tra le altre cose, si è compiuta la transizione completa della fotografia dall'analogico al digitale e i fotografi sono stati accolti a pieno titolo nel patnheon dell'arte contemporanea"Il rapporto con il materiale di supporto - ha aggiunto l'artista - per me è stato molto motivante. Nell'archivio ho trovato molto soddisfacente la materialità di tutti i diversi supporti: carta, fax, pellicola, diapositive, ottiche pesanti. Certo, tutto questo materiale potrebbe essere scannerizzato e ridotto in un piccolo hard disk. Ma è proprio la materialità che io cerco e volevo conservare, a cavallo tra analogico e digitale".Per un anno intero negli spazi di Viasaterna sarà possibile interagire con l'archivio di Ramak Fazel, contribuendo a ridare forma a un periodo della sua e della nostra vita, ma anche abbattendo la tradizionale immutabilità che associamo a un archivio, luogo di conservazione per eccellenza, che invece in questo caso si fa opera aperta.