Culture

L'occulto come alternativa al mainstream: Tony Oursler a Torino

 

Torino (askanews) - Uno dei più importanti protagonisti della video arte internazionale e una figura ambigua, ma potente, di sensitivo. La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino, con la curatela di Paolo Colombo, ha voluto accostare, con ardimento e grazia, il lavoro dell'americano Tony Oursler a quello di Gustavo Rol, studioso torinese dell'occulto e pittore egli stesso. Da questo strano cortocircuito di suggestioni si sprigiona la mostra "Paranormal", che accosta molti pezzi di Oursler ai dipinti di Rol e ai più vari materiali d'archivio sull'occultismo, raccolti da entrambi con passione quasi maniacale."Per me l'occultismo - ha detto Oursler ad askanews - è una finestra su attività sociali e artistiche che sono messe in secondo piano dal mainstream. Quindi non mi interessa il sistema dell'occulto, ma l'opportunità di avvicinarmi a un modo di pensare alternativo, che credo sia una cosa particolarmente importante nella nostra epoca".La pratica artistica di Oursler, di cui in mostra si dà conto in diversi modi, unisce pittura e proiezioni, video sculture e installazioni all'interno delle quali le immagini si muovono quasi fossero imprigionate. "Sono molto interessato alla tecnologia in generale - ha aggiunto Oursler - e, in particolare, al modo in cui la tecnologia può produrre nuove forme artistiche. La mia pratica è cominciata come figlio della televisione ed è andata avanti attraverso la realtà virtuale".Il mondo dell'occulto, con quell'ostinata volontà di giustificarsi attraverso le prove fotografiche di apparizioni o le conferme storiche su determinati eventi, alimenta la dinamica mentale della mostra, nella quale Tony Oursler propone anche una serie di nuovi "Ex Voto", peraltro ispirati da una chiesa torinese."Gli Ex Voto - ha concluso l'artista americano - sono una sorta di ponte tra il divino e il profano, perché c'è sempre questa giustapposizione della figura santa e di una sorta di trauma, nel senso di Freud o di Jung, quindi li immagino come un ponte tra una pratica religiosa e una analisi esistenziale".Su questo confine tra la ragione e l'irrazionale, confine conflittuale certo, ma anche percorso da fremiti di attrazione reciproca molto intensa, si gioca tutta la mostra, che la Pinacoteca Agnelli presenta al pubblico fino al 25 febbraio 2018.