Culture

La fotografia secondo Bolaffi, all'asta scatti da Ghirri a Tichy

 

Milano (askanews) - La seconda asta di fotografie di Bolaffi ha riportato a Milano l'azienda torinese, con una serie di pezzi suggestivi, dal Giuseppe Garibaldi dei Fratelli Alinari fino ai lavori molto contemporanei di Giacomo Costa. Filippo Bolaffi, amministratore delegato della divisione aste dell'azienda di famiglia, è partito dall'interesse suscitato dopo il debutto nel mondo della fotografia."La sfida - ci ha detto - è continuare su quei livelli e anche creare dei nuovi collezionisti, perché la fotografia da collezione in Italia è un mercato sicuramente giovane, ci sono artisti internazionali affermati, c'è qualche italiano, ma pochi, affermato sui mercati internazionali, ma soprattutto bisogna dare una motivazione ai non professionisti sul perché non bisogna fermarsi dopo il primo acquisto, ma continuare a comprare nuove fotografie".Tra le opere all'incanto classici di Franco Fontana, ritratti di Marilyn Monroe o gli scatti inimitabili di Luigi Ghirri, vero inventore del paesaggio italiano, che ha raggiunto le maggiori quotazioni nell'asta milanese. Ma accanto a tanta bellezza anche le sorprendenti immagini di Miroslav Tichy, un fotografo che ambiva a essere il "peggiore al mondo". Silvia Berselli, esperta del dipartimento Fotografia di Aste Bolaffi."Tichy - ci ha spiegato - sgretola tutte le regole canoniche della fotografia: fa stampe pessime, è il contrario di Ansel Adams e della stampa perfetta, bella, nitida, in uno stato di conservazione deleterio, sono tutte macchiate, spiegazzate, tagliuzzate. E proprio per quello però riesce a incantarci per il suo essere imperfetto".Nel corso dell'asta, oltre a Ghirri, sono andati bene anche i dagherrotipi stereoscopici francesi, e insieme a loro i lavori di due grandissimi nomi come Berenice Abbott e Robert Doisneau.