Culture

Lego, con Genertel a Trieste un milione mattoncini di solidarietà

 

Trieste, (askanews) - Un milione di mattoncini colorati per sei installazioni, veri e propri "mondi in miniatura" ideati e realizzati da giovani artisti nel Salone degli Incanti di Trieste per la più grande mostra di Lego in Italia. L'ha promossa e organizzata Genertel, per festeggiare il suo 25esimo compleanno. Non solo un occasione di incontro e di svago per le famiglie, con i laboratori creativi dedicati a bambini e adulti. L'iniziativa "I love Lego" è anche un progetto di solidarietà per donne e bambini in difficoltà finanziato da parte del ricavato della vendita dei biglietti d'ingresso. Una somma che verrà raddoppiata da Generali e The Human Safety Net per finanziare il Centro per "Ora di futuro" di Trieste gestito dalla Onlus Csb.Ma perché una compagnia assicurativa sceglie i mattoncini Lego per festeggiare il suo compleanno? Lo spiega Manlio Lostuzzi, amministratore delegato di Genertel: "Innanzitutto perché è la più importante mostra di Lego che si svolge in Italia - ha detto Lostuzzi - Si svolge a Trieste, che è la nostra città natale, dove compiamo 25 anni. Ricordo che Genertel è nata nel 1994 a Trieste in un appartamento come startup con 7 persone, e adesso siamo una realtà con più 1000 persone di cui 900 su Trieste, e la sceglie anche perché intanto volevamo fare qualcosa per la cittadinanza. E troviamo rispetto a Lego una certa affinità. Nel senso che innovazione, creatività e semplicità ci hanno sempre caratterizzato in questi venticinque anni e direi che sono sempre caratteristiche che ritroviamo nel mondo di Lego. Per cui ci troviamo in un perfetto connubio con questa iniziativa".Mattoncino su mattoncino, Genertel è cresciuta e continua a crescere. "Noi siamo l'esempio - ha osservato l'Ad - di una startup che è nata in un piccolo appartamento: eravamo 7 persone che facevano tutto, e da 7 persone siamo arrivati ora a oltre 1200 persone. Direi che sia un esempio molto concreto di come si possa fare startup anche in Italia".I Love Lego è non solo "Arte per la solidarietà", questo il nome del progetto, ma anche un'occasione per la riscoperta della manualità e del gioco in famiglia, come spiega Iole Siena, presidente dell'Associazione Arthemisia, che ha organizzato l'evento assieme al Comune di Trieste: "Questa mostra contiene anche un forte valore sociale, perché quello che abbiamo visto succedere alla fine del percorso della mostra, dove c'è una sala laboratorio didattico, è che le famiglie si uniscono nel gioco del Lego, quindi vediamo genitori, bambini e nonni insieme a divertirsi e a realizzare una cosa. E questo credo sia un altro aspetto molto importante, che noi osserviamo in queste mostre con una certa emozione e una certa commozione. Perché anche questo aspetto della famiglia che si riunisce a fare delle cose con le proprie mani insieme sta venendo sempre meno. Quindi - ha concluso - è vero che Lego è una mostra di giochi ma è vero che dentro questi giochi c è un mondo".Ma i Lego, piacciono solo ai bambini? Non è proprio così, secondo Nicolas Ballabio di Arthemisia, coordinatore della mostra: "Il Lego è un gioco sia da bambini sia da adulti. Con questa mostra stiamo facendo un po' il giro del mondo. Abbiamo scoperto che gli adulti sono appassionati almeno quanto i bambini. E questa mostra - ha detto Ballabio - che oltretutto ha un milione di pezzi, e quindi ce n'è di roba da vedere, ha appassionato moltissimo anche gli adulti, anche quelli molto adulti, non soltanto i ragazzi di quindici, diciotto o vent'anni. Ma ci sono intere famiglie che vengono alla nostra mostra, e a volte sono i bambini che vogliono tornare a casa, perché i papà non vogliono più abbandonarla". "Un milione di pezzi, divisi per sei installazioni - ha concluso Ballabio - C'è questa grande organizzazione con sede a Roma, che si chiama Roma Brick, che ha messo insieme più collezionisti e questo milione di pezzi in sei installazioni diverse. C'è l'antica Roma, il mondo dei pirati, il Medio evo, la città del futuro. Ce n'è di roba da vedere".