Culture

Nelle profondità di una scelta: "La vegetariana" di Han Kang

 

Milano (askanews) - Un romanzo di imprevista forza che si imprime nella mente del lettore con quella grazia ossessiva che è tipica delle opere che vanno al di là del comune. "La vegetariana" della scrittrice coreana Han Kang, che esce in Italia per Adelphi, è una storia che si nutre di elementi tragici e che vive di una scrittura capace di realizzare il miracolo di un equilibrio apparentemente impossibile."La protagonista Yeong-hye - ci ha detto Han Kang in un incontro a Milano - ha questo desiderio: rifiutare di mangiare carne perché vuole rifiutare la brutalità degli uomini e quindi vuole diventare una pianta, crede di potersi trasformare in una pianta perché è per lei l'unico modo per non fare del male a nessuno e il solo modo in cui può salvare se stessa. Ma, ironia della sorte, in questo maniera si avvicina alla morte"."Nel mondo della realtà - ha aggiunto la scrittrice - lei appare pazza, ma nel suo universo lei è sana, forse troppo sana e questo desiderio di azzerare la violenza la spinge in questa curiosa direzione".All'origine della trama del romanzo - pubblicato in prima edizione nel 2007, ma lanciato in occidente dalla vittoria del Man Booker International Prize quest'anno - la scelta della protagonista di diventare strettamente vegetariana e la rabbia che questa decisione innesca nel mondo intorno a lei, animato da un desiderio di sopraffazione, molto maschile e violento. Ma la scrittura di Han, che pure usa la lingua come un magnifico coltello capace di scorticare la pelle del lettore e sollevare dubbi e ambivalenze della miglior specie, è animata a sua volta da quello che a noi appare un fortissimo desiderio di letteratura. Che giustamente nelle pagine del libro prende forme diverse."Non è sempre desiderio - ci ha detto - a volte è un'agonia, una lotta per capire qualcuno, un movimento verso le motivazioni più profonde".Ecco, l'aggettivo profondo può forse essere la chiave per addentrarsi nel mondo disturbante de "La vegetariana", un luogo letterario che brucia, silenziosamente ma inesorabilmente, nel quale, attraverso la figura bartlebiana di Yeong-hye, si rinnova il mistero dell'umano"Lei è così determinata - ha concluso Han Kang - e vuole azzerare la violenza, al prezzo stesso della propria vita, vita e morte non sono più importanti per lei".Quello che è certo è che "La vegetariana" è uno dei libri più importanti usciti quest'anno e ha tutte le caratteristiche per diventare indimenticabile.