Culture

OGR, in anteprima il racconto della mostra di Pablo Bronstein

 

Torino, 30 apr. (askanews) - "Dal 3 maggio al 9 giugno inauguriamo in OGR un nuovo progetto, un progetto performativo che segue quelle che sono un po' le nostre linee guida, ovvero costruire dei progetti che cambino, si trasformino, che diano al visitatore la sensazione di trovare sempre qualcosa di nuovo. In questo caso ci siamo affidati a un artista e a una curatrice di grande livello, l'artista è Pablo Bronstein, che ha già lavorato a Torino, ma che lavora nello spazio in una maniera totalmente inedita". Così Nicola Ricciardi, direttore artistico delle Officine Grandi Riparazioni di Torino ha presentato in anteprima ad askanews la mostra "Carousel" che si terrà in una doppia veste e in una doppia sede, non solo nel capoluogo piemontese, ma anche a Venezia."L'artista - ha aggiunto Ricciardi a proposito della mostra in OGR - ha pensato e costruito una sorta di labirinto all'interno dello spazio del Binario 1 all'interno del quale il visitatore potrà muoversi e troverà delle ricostruzioni architettoniche dei vari spazi scenici della danza, quindi una sorta di esplorazione della storia della danza, sia attraverso l'architettura sia attraverso il movimento dei corpi, perché questi spazi scenici saranno animati e interpretati da una serie di ballerini, scelti uno a uno dallo stesso Pablo Bronstein, e che metteranno in scena danze tribali o rinascimentali, a seconda del periodo storico"."L'altra grande interprete - ha concluso il direttore artistico - è Catherine Wood, la curatrice di questo progetto. Io sono molto felice e orgoglioso di lavorare con lei, perché da sempre abbiamo detto che avremmo lavorato o dialogato con istituzioni come la Tate di Londra e oggi abbiamo una delle figure più importanti della Tate Moderm, la senior curator per la performance, che è venuta in questo spazio, se ne è innamorata, ha capito il nostro progetto e ha cercato di aiutarci a fare quella che è la nostra ambizione: aiutarci a costruire una 'piccola Tate' sulle sponde del Po".Un'idea, per così dire, di Ricerca&Sviluppo applicata al modo di pensarsi istituzione d'arte. Anche questo è il contemporaneo.