Culture

Piero Angela e le culle vuote: poche nascite, la donna va aiutata

 

Roma, 11 mar. (askanews) - Bagno di folla per Piero Angela, alla Luiss, in occasione della presentazione del volume "Italiani poca gente" - Il Paese ai tempi del malessere demografico, nel loft della sede dell'ateneo di viale Romania a Roma. Accolto dal direttore generale Giovanni Lo Storto, Piero Angela ha presentato il libro di cui ha scritto la prefazione. Una riflessione sulla crisi demografica italiana, che lo storico conduttore tv e divulgatore scientifico spiega così:"La demografia è un campo di studi che mostra come il mondo è cambiato e cambierà rapidissimamente portando dei cambiamenti epocali in tutti i settori. Ci si occupa poco di demografia perché è qualcosa di prospettiva, non la vediamo davanti. La mente umana reagisce quando vede un problema davanti a sé, ma non quando deve immaginarlo. E questo è un problema di comunicazione. Gli intellettuali e l'informazione dovrebbero essere più attenti".Dal volume, scritto da Antonio Golini (docente Luiss) con Marco Valerio Lo Prete, emerge che in Italia soltanto 48,9 donne su 100 fra quelle che avrebbero l'età per lavorare effettivamente lo fanno, contro una media che in tutta l'Unione europea arriva a 62,4%. A bassi tassi di occupazione femminile, si accompagnano così bassi tassi di fecondità."Oggi in Italia abbiamo il più basso indice di fertilità e natalità in Europa. In Europa la media è molto più alta e si è visto che nei Paesi in cui la donna lavora, la coppia ha due redditi, si hanno più figli, a condizione di avere uno stato sociale che aiuta con asili nido, detassazioni. Dove lo si fa in modo molto massiccio, in Francia, si ha un rapporto di due a due, due genitori e due figli. In Italia siamo a poco più di uno; è una situazione patologica che a medio-lungo termine comporterà rivolgimenti che i giovani dovranno affrontare forse anche in modo drammatico".Spiega l'autore del volume, Antonio Golini: "La verità è che un figlio è una scommessa, è un impegno, così rilevante e di lungo periodo che non bastano le nostre parole, a convincere una coppia a fare un figlio. Ma se si riuscisse a parlare di questo problema e far entrare nella testa delle persone il concetto fondamentale che un bambino non è solo un bene privato della donna e della coppia ma è anche un bene pubblico fondamentale".E Piero Angela conclude con una battuta: "A me piacerebbe arrivare a 200 anni, ma in motocicletta e con una bionda sul sellino posteriore".