Culture

Premio Kihlgren, Enrico Ianniello: la stupore che salva la vita

 

Milano (askanews) - Un ragazzo con un dono prezioso, e con la capacità di stupirsi, capire, e quindi a salvarsi. E' il personaggio del libro "La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin", edito da Feltrinelli, testo in corsa per il premio letterario Edoardo Kihlgren-Opera Prima Città di Milano.Enrico Ianniello, noto anche come attore nelle vesti del commissario Nappi nella serie televisiva "Un passo dal cielo", è l'autore del volume e parla così del protagonista del suo romanzo: "Grazie a questo talento che è la capacità di fischiare in modo straordinario, salva se stesso e salva chi sta attorno a lui. In un epoca di cinismo un bambino incantato, fragile più debole degli altri riesce ad avere una marcia in più e a salvarsi in un mondo che gli è avverso".Al Barrio's Caffè di Milano, Ianniello è l'ultimo dei tre scrittori che si sono confrontati con i ragazzi di oltre una decina di licei milanesi, componenti della giuria del premio. La proclamazione del vincitore 2016 dell'Edoardo Kihlgren è prevista il 25 maggio al museo Diocesiano di Milano."I ragazzi possono leggere libri nuovi, di autori giovani, e che hanno l'occasione di dire loro. Diventano protagonisti, perché non leggono in maniera passiva e questo sicuramente li permetterà di essere più critici da grandi nella scelta dei libri da leggere". Sottolinea una insegnane che ha partecipato alla giuria."Mi ha colpito - aggiungono i ragazzi - perché è descritto come se fosse un bambino e questo ti fa entrare nella vita di Isidoro"."La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin" è anche un omaggio alle radici campane dell'autore, il protagonista del suo romanzo infatti da ragazzo scopre Napoli e se ne innamora: "Mia madre era napoletana - spiega Ianniello - mia nonna era napoletana e io ho sempre sentito parlare di Napoli dalla loro voce come se fosse un racconto, come se fosse Bangkok o New York. Quando sono arrivato a Napoli mi sembrava di vedere un libro aperto davanti a me e volevo che anche ad Isidoro gli succedesse la stessa cosa".