Culture

Robert Wilson a Villa Panza: il tempo e la rappresentazione

 

Varese (askanews) - I ventitre gufi della neve attendono, osservano, in fondo scrutano lo stesso visitatore che, al primo piano di Villa Panza a Varese, si addentra nella mostra di Robert Wilson, "Tales", esperienza artistica ipnotica e talmente integrata con l'ambiente del museo del Fai da sembrare quasi un semplice fenomeno naturale, qualcosa che era inevitabile che succedesse, esattamente in questo modo.Wilson, regista e coreografo americano, ha immaginato per Villa Panza una mostra - curata da Noah Khoshbin e da Anna Bernardini - composta da una ricca selezione di Video Portraits e da una installazione site specific dedicata a Giuseppe Panza, fondatore della collezione, di cui la piccola casa nella quale risuonano i versi di Rilke entrerà a fare parte dopo l'esposizione.Ma l'atmosfera e la cifra più intensa della mostra si colgono, a nostro avviso, nei ritratti video, "macchine tattili" che ragionano sul senso del tempo e della rappresentazione, oltre che dialogare con gli spazi che li ospitano. Lavori che, come nel caso di quello che ha per protagonista l'attore (+++ 0.05 +++) Robert Downey jr. nei panni di un cadavere usato per la rembrandtiana lezione di anatomia, introducono lievi variazioni e disturbi - nello specifico il paziente si scopre essere vivo - che ribaltano la prospettiva di partenza della visione dell'opera, che è sempre accompagnata da una colonna sonora.Ups Renée FlemingMusica per qualche secondo1.19 - 1.25Tra i personaggi ritratti una sorprendente (+++ 0.26 +++) Isabella Rossellini o un Roberto Bolle (+++ 1.07 +++) che pare disegnato, ma il pezzo forte della mostra varesina sono i lavori dedicati a Lady Gaga, esposti in Italia per la prima volta. La popstar (+++ da 2.26 +++) infatti impersona per Wilson il Marat assassinato di Jacques-Louis David, rendendo il dipinto se possibile ancora più intenso, (+++ 5.25 +++) e poi si cala nei panni, superbi e disturbanti, in modo sottile, ma profondo, della mademoiselle Caroline Rivière di Ingres, dando un senso tangibilmente contemporaneo all'opera del pittore francese. Intorno alle due rivisitazioni (+++ 2.19 +++) una costellazioni di ritratti della testa del Battista di Andrea Solari e una rilettura della pratica giapponese della legatura del corpo, lo shibari (+++ 6.13 +++).Il tutto accade a pochi passi dal corridoio (+++ 4.29 +++) sul quale si aprono le stanze della collezione permanente di Villa Panza che ospitano i neon di Dan Flavin o gli interventi intangibili di James Turrell. E la sensazione è quella di un costante dialogo intorno all'idea stessa della percezione e del modo in cui è possibile analizzarla attraverso l'arte. Sia quest'ultima rappresentata da una stanza monocroma (+++ 5.08 +++) - come tanti dei dipinti che si incontrano nella villa - oppure (+++ 4.06 +++) dall'intensità del primo piano del premio Nobel cinese Gao Xingjian.