Culture

Rubens: grandioso, umano e legato a doppio filo all'Italia

 

Milano (askanews) - Ripensare a Rubens alla luce dei suoi rapporti con l'Italia e della sua capacità di innovare la pittura rinascimentale. A Palazzo Reale a Milano apre la mostra "Pietro Paolo Rubens e la nascita del Barocco", un'esposizione articolata in dieci sezioni e allestita con eleganza da Corrado Anselmi. La curatrice è Anna Lo Bianco. "Qui - ci ha spiegato introducendo lo spirito della mostra - si è capovolto il punto di vista, non tanto Rubens caposcuola dei Fiamminghi, ma Rubens e l'Italia e soprattutto Rubens per l'Italia".E così il pubblico, accanto a un corpus di circa 40 opere del pittore fiammingo - che per otto anni ha vissuto nel nostro Paese a inizio Seicento -, può trovare sia dipinti del Tintoretto, sia sculture di Bernin. E al Bernini Rubens è legato, da precursore, anche al tema dell'estasi, come spiega Cecilia Paolini del comitato scientifico della mostra davanti al dipinto di Rubens "Maddalena in estasi". "E' una delle prime traduzioni del tema dell'estasi in chiave carnale - ci ha detto - quindi non in linea con la tradizione precedente del Cinquecento, in cui l'estasi era rappresentata come esperienza solo spirituale, ma qui il deliquio viene presentato come un'esperienza assolutamente carnale e sensoriale".Ma dalle sale di Palazzo Reale emerge anche la figura complessiva di Rubens, cui si vuole restituire pure una umanità, oltre che un ruolo chiave nella storia dell'arte del suo tempo. "Quest'arte grandiosa, innovativa, che mescola la pittura classica all'arte veneta, a Michelangelo - ha aggiunto la curatrice Lo Bianco - il tutto con una straordinaria libertà e in una maniera anticonformista e innovativa che non si era mai vista prima e che perciò seduce gli artisti più giovani".Alla presentazione è intervenuto anche l'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno. "In questa mostra - ci ha detto - ci troviamo di fronte alla comprensione del fenomeno Rubens come quello di un artista che ha ricevuto moltissimo dall'Italia ma, al tempo stesso, ha restituito tantissimo al nostro Paese e alla storia dell'arte del nostro Paese".A partire dagli sguardi che, fino al 26 febbraio 2017, si possono incrociare nei dipinti di Rubens, siano essi quello intimidito di Susanna di fronte ai Vecchioni oppure quello celeberrimo e definitivo del Cristo risorto.