Culture

Scultura, città, fotografia: in Triennale il mondo di Somaini

 

Milano (askanews) - Lo scultore e la città, cronaca di un rapporto non scontato. La Triennale di Milano dedica una mostra a Francesco Somaini, artista comparso nel 2005, per ripercorrere, attraverso sculture, disegni e fotografie il legame con l'immaginario urbano, nella fattispecie delle opere esposte la New York a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. A colpire in particolare, per la capacità di declinare la dimensione fortemente materica della scultura in uno spazio che vive solo nella visione, sono i fotomontaggi dell'artista, che Enrico Crispolti, che ha curato la mostra con Luisa Somanini, presenta così: "Lui - ci ha detto - è riuscito a fare delle immagini fotografiche, quindi virtuali, della sua scultura che hanno la stessa intensità delle sculture reali, non c'è l'attenuazione della mediazione riproduttiva, lui è riuscito a trasmettere lo stesso senso di intensità plastica".Interessante, poi, il modo in cui l'approccio di Somaini ai diversi media artistici riusciva in qualche modo a dare una nuova forma sia all'immaginario sulla città sia al modo di pensare il lavoro scultoreo."Non era soltanto una memorizzazione della fotografia, cioè una specie di archiviazione delle sue opere - ha aggiunto Crispolti - ma era un modo di rileggere le sue opere pensando come trasformarle".Una trasformazione dello stesso ambiente della città che, negli anni successivi, ha avuto molte diverse manifestazioni nel lavoro di artisti più giovani di Somaini, alcuni dei quali diventati vere icone del contemporaneo. "La linea di Kapoor con gli interventi urbani - ha concluso il co-curatore - è una riconferma del ruolo primario della scultura nell'intervento urbano".La mostra "Francesco Somaini - Uno scultore per la città" resta aperta al pubblico della Triennale di Milano fino al 5 febbraio.