Culture

Strappo e crepa come speranza: la Natura di Andrea Francolino

 

Milano (askanews) - Unire attraverso la divisione, consolidare attraverso un atto di rottura. Il lavoro di Andrea Francolino, artista di sempre maggiore consapevolezza, ruota da tempo intorno a una sorta di oggetto-luogo, che ovviamente non è né uno né l'altro, ossia la crepa."Per me la crepa - ha spiegato l'artista ad askanews - è l'indagine fondamentale su cui rifletto, proprio l'unione di elementi opposti, quindi è la chiave su cui rifletto in tutti i miei studi, e ne è nata questa mostra, curata da Bettina Della Casa, nella quale la crepa è proprio il trait d'union tra tutte le opere che sono esposte".Siamo a Milano, nello Spazio Aperto San Fedele, e la mostra di Francolino è intitolata "Intra materia Natura infinita". Un progetto che dialoga con il luogo - operazione in sé già interessante - ma va a toccare temi più vasti, a cavallo tra l'arte, la scienza e la filosofia, pur senza rinunciare a una forza estetica che sembra nascere, ma qui c'è l'abilità dell'artista, in modo inspiegabile e "naturale"."Su questa parete c'è l'elemento polvere - ha aggiunto Francolino - che chiaramente può essere collegato anche alla riflessione sulla crepa, e troviamo sette elementi che nascono come monocromi e che in maniera molto alchemica sono partiti dalla terra al 100% per essere contaminati piano piano di cemento, fino a diventare cemento puro. Poi ogni opposto è stato strappato con l'altro e sostituito, quasi fosse uno Yin e uno Yang".Il processo di contaminazione, dunque, svelato nei suoi passaggi, quasi come un nudo che scende le scale di Duchamp, ma l'effetto del lavoro è innescato semplicemente dallo strappo, dalla crepa per l'appunto, qui in un certo modo ricomposta, come anche nelle meravigliose opere di vetro che sono il terzo elemento della mostra.E quando la curatrice Bettina Della Casa spiega che in Francolino "la crepa diviene portatrice di un senso di speranza, promessa stessa di futuro", capiamo che nel lavoro c'è anche una forte dimensione di spiritualità, laica certamente, che però ha l'impellenza per dialogare con la Chiesa di San Fedele, pochi metri sopra lo spazio espositivo, ricordandoci l'importanza di un rapporto consapevole tra uomo e natura.