Culture

Teatro, l'immigrazione a Milano in "Sotto un cielo straniero"

 

Milano (askanews) - Storie, poesia, musica in quadro impressionista per raccontare l'immigrazione a Milano e lo sguardo con cui i migranti ci vedono e vedono la città sconosciuta in cui arrivano. "Sotto un cielo straniero", in scena a Milano al Teatro ZONA K, vede sul palco i giovani attori extracomunitari della compagnia di Teatro Utile.La sensazione dominante è lo spaesamento, il non riconoscimento dei luoghi e del linguaggio. L'ironia, spesso rivolta verso se stessi, è corrosiva e non risparmia nessuno e sono gli stessi attori a raccontare la loro esperienza di vita e di lavoro a Milano."Milano è una citta che è costretta ad accogliere". "Sono laureata in arte drammatica in Colombia e per tanti anni ho fatto questo mestiere al mio paese in televisione, cinema e teatro, diciamo che questa finalmente è una boccata d'aria perchè purtroppo per gli stranieri è molto difficile trovare un punto da dove cominciare"."Per quanto riguardo il lato vivibile di Milano, il lato culturale e artistico, da tante possibilità di fare questo tipo di attività fuori da Milano la vedo un po' difficile".Sotto un cielo straniero, è composto da 10 scene scritte appositamente da 7 autori, italiani e non, come spiega la regista Tiziana Bergamaschi."La ricchezza di questo spettacolo è la pluralità di linguaggi, si passa dalla poesia, legati allo stato di straniamento di solitudine in una città sconosciuta, a collassi nel linguaggio duro e da strada, fino a un linguaggio burocratico che non considera l'uomo ma solo il permesso di soggiorno o meno".L'idea fondante di Teatro Utile, un progetto dell'Accademia dei Filodrammatici, è far convergere esperienze provenienti da diverse culture per creare un teatro socialmente utile e attento a una società sempre più multietnica.