Culture

Torneranno in Siria i busti di Palmira restaurati in Italia

 

Roma, (askanews) - Due rari busti, uno maschile e uno femminile, provenienti dal sito archeologico di Palmira e distrutti dai miliziani dell'Isis, torneranno presto in Siria dopo essere stati restaurati in Italia.In calcare bianco e con iscrizioni, risalenti molto probabilmente al II-III secolo d.C, i busti funerari sono stati recuperati dai funzionari della direzione delle Antichità di Damasco e sono stati poi affidati all'Italia per essere recuperati, all'Istituto superiore della conservazione e del restauro.Il ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini: "Mi pare evidente che di fronte al patrimonio dell'umanità tutto ciò che si può fare per salvarlo e tutelarlo prescinde dalle tensioni che ci possono essere tra stati, ci mancherebbe altro che non ci fosse un impegno a salvare, restaurare e restituire patrimonio che è dell'umanità, indipendentemente da chi ne è temporaneamente proprietario giuridico".Per il restauro ci si è avvalsi di tecnologie all'avanguardia e del 3D. Francesco Rutelli, presidente dell'Associazione culturale Incontro di civiltà, impegnata per il trasferimento delle opere dalla Siria a Roma. "Torneranno a Palmira, quando sarà in sicurezza, quindi quello che l'Italia ha voluto fare è piuttosto eccezionale, sono forse le uniche opere d'arte uscite dalle aree del conflitto Siria-Iraq non trafugate".Le opere erano parecchio rovinate, soprattutto i volti. Antonio Iaccarino, uno dei restauratori: "La testa è stata fracassata con dei colpi di martello, ha creato delle linee di frattura molto nette, e i blocchi erano staccati ma era abbastanza facile riposizionarli, tranne le parti mancanti". "La sfida di riuscire a ricomporre un volto lacunoso è sempre complessa, la soluzione trovata è soddisfacente, perché con un approccio matematico consente di riprodurre una parte così importante senza dare una forte interpretazione soggettiva".