Culture

Viviamo nell"Età della rabbia": ne parla Internazionale a Ferrara

 

Roma, (askanews) - Viviamo nell'età della rabbia, come sostiene lo scrittore indiano nel suo libro "The age of anger" Pankaj Mishra, tra gli ospiti di punta dell'undicesima edizione del Festival di Internazionale a Ferrara, il cui programma è stato presentato a Roma nella sede della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Filo conduttore di questa edizione è la prospettiva intesa come lungimiranza e opportunità, una risposta ai moti xenofobi, ai populismi e ai nuovi protezionismi, sintomi di un affanno della politica a fare fronte ai grandi mutamenti sociali. Ospiti assieme a Mishra domenica 1 ottobre (16.30 teatro comunale) il giornalista americano Adam Shatz e lo studioso francese Olivier Roy, come ci ha anticipato la vice-direttrice di Internazionale e fondatrice del Festival Chiara Nielsen."Abbiamo visto crescere intorno a noi, ma da anni, la Brexit è stata forse un po' il segnale di risveglio, movimenti populisti che si basano su un sentimento, quello che poi Pankaj Mishra ne 'L'età della rabbia' chiama risentimento, questo senso di non essere tenuti in conto, di non essere protagonisti, di non partecipare più ai giochi politici e di non pesare più nelle decisioni."Ci interessava molto andare dietro la notizia, dietro a questi fenomeni che viviamo quotidianamente anche per dare degli strumenti di analisi e interpretazione al nostro pubblico, lo facciamo sul giornale, lo vorremmo fare lì dal vivo e per questo abbiamo messo insieme in questo incontro 'L'Età della rabbia' Pankaj Mishra, l'autore di questo libro, molto ricco e complesso, in cui un po' rifà la storia anche in termini filosofici di questo momento che noi viviamo, ma l'abbiamo voluto mettere insieme ad Adam Shatz, che è un giornalista culturale della London Review of Books, che si occupa spesso di questi temi e a Olivier Roy, che apparentemente si occupa di tutt'altro, si occupa di terrorismo, ha appena pubblicato in Italia un libro su Generazione Isis, sui giovani europei che decidono di abbracciare il terrorismo e la violenza in Europa. "Cosa c'entra tutto questo: c'entra, perché tutto quello che sostengono gli autori in maniera differente, dietro a tutti questi fenomeni sparsi invece c'è una matrice comune che è la crisi dell'Occidente, la crisi dell'Europa", ha aggiunto Nielsen.