Economia

A Chelyabinsk si costruisce la Russia del futuro

 

Chelyabinsk (Russia), (askanews) - Chelyabinsk nella profonda Russia orientale ha un passato molto cupo, ma anche un futuro di riscatto che ha visto sorgere negli ultimi anni un importante parco industriale, in cui compagnie italiane come Valduga, Cimolai e altre hanno creduto e investito. E se per i russi nel passato sovietico Chelyabinsk era una città chiusa, oggi è un buon esempio di sostituzione delle importazioni nel settore dei carburanti e dell'energia; per l'Italia e la sua industria, è il simbolo di capacità di adattamento al regime sanzionatorio vigente tra la Russia e l'Ovest, proponendo un modello di business più forte delle sanzioni. Senza aggirare le misure, ma esplorando i settori non colpiti.Se non tutto, molto è nato dalla passione di un uomo d'affari russo, Valerij Bondarenko, proprietario della società locale Konar come racconta Alena Abramova, direttore del parco industriale: "Il parco industriale Stankomash occupa 180 ettari e si trova in una regione industriale che dista dall'aeroporto di Cheliabinsk 22 chilometri, dalle ferrovie 4 chilometri. Il parco si trova in una regione industriale dove in passato si trovava una delle più importanti fabbriche di macchine utensili dell'Urss". E qui oggi si costruisce davvero la Russia del futuro, nelle diverse fabbriche che compongono il parco. Dalle pompe idrauliche per il trasporto del petrolio, ai componenti per le costruzioni più innovative, come l'anima in metallo del Lakhta Centre, il grattacielo Gazprom che è stato presentato lo scorso anno al Forum Internazionale di San Pieroburgo e che sorgerà nella capitale degli zar.