Economia

A Philip Morris e all'ad Sidoli premio per l'innovazione

 

Roma (askanews) - "Il premio le Fonti è molto gradito perche' riconosce l'investimento che la mia società sta facendo in Italia, in un momento in cui investimenti dall'estero non ne arrivano molti, soprattutto green field (cioè con la costruzione da zero di nuovi stabilimenti). Sono rimasto sorpreso di ricevere questo riconoscimento che condivido con tutte le persone di Philip Morris Italia che hanno fatto il possibile per cercare di qualificare il nostro Paese per ottenere l'investimentio ed è stato un motivo di orgoglio averlo portato a Bologna". Così Eugenio Sidoli presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia commenta l'assegnazione del premio Le Fonti Awards (assegnato da riviste ed esponenti della business community internazionale) a lui per "l'indiscussa capacità di leadership e di attenzione nei confronti di tutti i lavoratori della sua azienda" e a Philip Morris Italia per "l'innovazione di prodotto e di strategia di crescita". Nel nuovo stabilimento di Bologna, che a regime impiegherà 500 persone, Philip Morris Italia produce per il mondo le cartucce del nuovo prodotto IQos, un dispositivo elettronico che riscalda cartucce di tabacco anzichè bruciarle, con una riduzione della nocività. "Il dispositivo IQos e la cartuccia, che produciamo a Bologna - dice Sidoli - sta andando molto bene. E' stato lanciato sperimentalmente a Milano e a Nagoia in Giappone, che oggi copre il 60% dei volumi e sta crescendo a ritmi del 3%. In italia stiamo promuovendo il prodotto su tutto il territorio attraverso punti vendita tradizionali, con le cosiddette IQos Embassy (negozi dove IQos può essere provato) e su internet. L'utilizzo del dispositivo è semplice ma richiede un minimo di spiegazione per capire come funziona ed è importante che il consumatore venga accompagnato in un'esperienza che è molto diversa dal consumo di sigarette tradizionali. Il prodotto funziona non più per combustione, ma per riscaldamento, per induzione,elimina tutti i prodotti della combustione ed è a rischio che noi definiamo "potenzialmente ridotto" finchè la Food and Drug Administration statunitense non avrà certificato i nostri studi scientifici molto solidi ed avanzati". Un'ultima domanda sulla Brexit: come la sta vivendo una multinazionale come la vostra, presente in 180 Paesi? "Come tutte le multinazionali stiamo vivendo la Brexit con preoccupazione, cercando di capire quali effetti pratici avrà sia per il mercato inglese, sia per gli altri mercati europei".