Economia

Alla Luiss il primo corso di alimentazione sostenibile

 

Roma, (askanews) - Un'alimentazione sana e sostenibile, adatta alle diverse esigenze nutrizionali ma anche attenta alla conservazione dell'ambiente. E' quanto si propone di insegnare il primo corso di alimentazione sostenibile dell'Università Luiss di Roma. Come ha spiegato il direttore generale Giovanni Lo Storto, il corso è stato ideato per far capire quanto mangiare sano abbia un impatto non solo su noi stessi ma anche sulla collettività e come sia possibile migliorare il proprio benessere evitando gli sprechi.Ovviamente, attenzione particolare sarà dedicata al fabbisogno di studenti e professionisti, ha spiegato la nutrizionista Sara Farnetti, che sarà una delle docenti. "Qui si parla di studenti Doc, si parla di manager, di avvocati. E' curioso come proprio un pasto intelligente migliori l'intelligenza, migliori la performance, la vita del neurone, a breve e a lungo termine. Quindi qui racconteremo come il cibo funziona davvero, non solo perché riesce a modificare e a migliorare le funzioni del fegato o del rene, ad esempio, ma piuttosto perché cambia un network ormonale, che è sempre una cosa un po' generale"."Il cibo - Ha proseguito - riesce a modificare il network dei neurotrasmettitori, che sono quelli che riescono a migliorare le performance, l'attenzione, la concentrazione, la capacità creativa perché sono quelli che riescono a far dialogare i nostri neuroni. Quindi parliamo di 'food for neurons', di cibo per l'intelligenza".Per l'occasione lo chef Simone Salvini, noto al grande pubblico per una perfida imitazione di Crozza, ha preparato una maionese vegetale e un carpaccio di verdure utilizzando esclusivamente i prodotti biologici dell'orto della Luiss.Ma la cucina vegetariana, espressione massima dell'alimentazione sostenibile, non rischia di diventare una gabbia per il gusto? "No, il contrario, gli onnivori mangiano molte meno cose di noi vegetariani, molte meno cose. Pensi poi a una dimensione del gusto, quanta differenza c'è tra un finocchio e una carota, quanta differenza c'è tra un cavolfiore e una melanzana? Lei questo range, questo differenziale, non lo trova nella carne, nel pesce, pensi alla bioviversità anche nei sapori delle verdure".