Economia

Casa: 78% edifici in aree a rischio, solo 2% assicurati

 

Milano, 8 feb. (askanews) - Il 78 per cento degli edifici italiani sorge in aree a rischio sismico, idrogeologico o climatico, ma solo il 2 per cento è coperto da una qualche forma assicurativa che li tuteli contro i possibili danni. Sono dati emersi nel corso della presentazione - alla Camera dei Deputati - del volume di "La vita facile dell'amministratore di condominio" di Nicola Ricci. E proprio gli amministratori potrebbero essere gli artefici di una rivoluzione responsabile a tutela del patrimonio abitativo, come spiega lo stesso Ricci, attivandosi con gli istituti assicurativi e sensibilizzando i proprietari. Sei dei dieci terremoti più devastanti registrati in Europa tra 1970 e il 2016 sono avvenuti in Italia, e ogni anno riparare i danni 'catastrofali' costa alle nostre finanze circa 3 miliardi di euro. Con incentivi fiscali più incisivi e la creazione del registro dei condomini si potrebbero alleggerire le finanze pubbliche da questi costi, ottenendo anche una tutela più efficiente del patrimonio privato. Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia ha ricordato come esempio virtuoso quanto accaduto in Emilia dove - contrariamente a quanto è successo ad Amatrice - si è intervenuto prontamente sugli immobili danneggiati perche in larga parte coperti da assicurazioni.Ma la percentuale di edifici esposti a rischio in Italia è talmente alta che in realtà si dovrebbe parlare di vero e proprio allarme sociale; allarme da gestire con la reale attuazione di un Piano nazione di prevenzione, come ha sottolineato Michela Rostan, vicepresidente della Commissione Affari sociali di Montecitorio, anceh lei intervenuta all'incontro.Per avere idea della fragilità delle abitazioni italiane basti pensare che solo in Campania, - zona sismica - 4608 scuole, 259 ospedali e ben oltre 865 mila fabbricati, si trovano in zone a elevato rischio sismico.