Economia

Conai, Quagliuolo: Italia eccellenza riciclo, ma ancora criticità

 

Roma, (askanews) - L'Italia è arrivata a "un punto di eccellenza" nel riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio. Lo dimostra la presenza a Ecomondo, la fiera internazionale del recupero e dello sviluppo sostenibile, di "un'industria viva, che si espande, che moltiplica gli attori e incentiva le tecnologie". Lo ha detto ad Askanews da Rimini il presidente di Conai, Giorgio Quagliuolo, evidenziando però "parecchie criticità" legate alla mancanza di "certezze normative e infrastrutture". "Stiamo vedendo un cammino virtuoso e di crescita importante - ha spiegato Quagliuolo -. Noi abbiamo fatto la nostra parte, siamo arrivati a numeri estremamente confortanti, malgrado tutte le difficoltà che ci sono in questo paese". Ma "abbiamo davanti sicuramente parecchie criticità, è inutile che ce lo nascondiamo". Criticità che, secondo il presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi, nascono prima di tutto dall'impianto normativo vigente, perché "come tutti sappiamo l'industria per investire ha bisogno di norme chiare, stabili, di aiuto e non di intralcio e in questo purtroppo il legislatore non ci sta dando una mano". (segue)"Abbiamo un grande tema che riguarda il ripensamento del sistema" ha detto Quagliuolo, secondo il quale esiste "una spada di Damocle" sulla testa degli operatori del settore: "come spesso succede in Italia, quando una cosa funziona bisogna sempre migliorarla e migliorandola la distruggiamo". Ora "ci stiamo confrontando con gli stakeholder per cercare di capire qual è la direzione che vogliono prendere - ha precisato il presidente di Conai -. Siamo un'organizzazione senza fini di lucro e abbiamo sempre dimostrato di essere sussidiari al mercato, per cui parlare di concorrenza e quando si parla di ambiente e di sussidiarietà al mercato mi sembra una cosa assolutamente inutile". Ci sono poi, secondo Quagliuolo, dei "grandi problemi operativi che nascono dalla mancanza di impianti, una carenza cronica in Italia e che l'attuale maggioranza politica sta esasperando, per cui non vediamo una prospettiva di soluzione a questo problema". "In conseguenza della chiusura dei mercati di sbocco come quello cinese", c'è infine un problema legato alla "sovrabbondanza di materie prime seconde sul mercato che si sta cominciando a interfacciare con una difficile collocazione, perché ci troviamo con materiali invenduti che non hanno clienti che li comperano".