Economia

Farsi scegliere al colloquio? Non solo passione ma soft skills

 

Rimini (askanews) - "Sembra che il 65 per cento dei bimbi che vanno a scuola oggi non sanno che cosa faranno domani perché sono mestieri che non ci sono ancora. E' difficile ora dare consigli che poi tengano nella realtà. Al di là di una buona preparazione tecnica o umanistica, che sia in linea con la propria indole, perché bisogna fare quello che si ama. Quindi una buona preparazione di base a cui si aggiunge una competenza 'soft' molto forte: oggi diamo per scontate le competenze tecniche, la cassetta degli attrezzi deve esserci. Quello che non c'è in tutti e che fa la differenza in una selezione anche in una carriera è la capacità di mettersi in gioco, la capacità di cambiare, il problem solving, il decision making, tutte capacità che si imparano anche al lavoro ma non solo". Lo ha detto Isabella Covili Faggioli, presidente dell'Associazione italiana per la direzione del personale, a margine del Forum organizzato a Rimini dalla società di revisione e consulenza a Rimini."Bisogna seguire la passione - ha aggiunto Covili Faggioli - perché la passione fa superare ogni limite. I ragazzi devono studiare la materia che amano e farlo bene, perché conta molto la votazione con cui si esce e in quanto tempo si è compiuto il corso di studi. A questo vanno aggiunte delle competenze che non hanno tutti, che possono fare la differenza nel momento della selezione. Quindi: ottime competenze in campo tecnico o ottime competenze in campo umanistico vanno accompagnate dalla passione, dalla capacità di mettersi in gioco e dalla voglia di imparare cose che non sanno altri".