Economia

Gli italiani tornano a risparmiare, clima di maggiore fiducia

 

Torino (askanews) - Più italiani si definiscono economicamente indipendenti e torna a crescere il risparmio. Sono questi i due macro argomenti che emergono dall'Indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2017, presentata a Torino nel grattacielo di Intesa Sanpaolo, che ne ha curato la realizzazione insieme al Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi. All'evento ha preso parte anche il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro. "L'Italia - ha detto ai cronisti - ritorna un grande Paese risparmiatore. La propensione al risparmio, che era al 9,6% l'anno precedente, quest'anno è superiore all'11%. Questa è un'ottima notizia, ma il risparmio, per dare tutti i benefici al sistema economico, deve essere reinvestito. E la banca è l'operatore principale che trasforma il risparmio delle famiglie in investimenti produttivi, quindi in posti di lavoro ancora per le famiglie".Salvatore Carruba, presidente del Centro Einaudi, ha confermato il quadro complessivamente positivo delineato dall'indagine. "Questa ricerca - ci ha detto - conferma il processo di ripresa in corso, il fatto che sia una ripresa con luci e ombre, che riguarda alcune categorie e alcune aziende, soprattutto quelle che esportano, ma comunque la ripresa c'è e le famiglie lo percepiscono, investono di più e soprattutto le famiglie hanno più fiducia nella loro situazione finanziaria e c'è un tasso di aumento significativo delle famiglie che ritengono di avere acquisito un tasso di autonomia finanziaria significativo".Per Intesa Sanpaolo questa indagine conferma, accanto agli ultimi numeri macroeconomici, che l'Italia è realmente in ripresa, e un ulteriore segnale positivo deriva dai dati sugli acquisti di case, che continuano. A cambiare però, nel contesto del risparmio, è l'approccio agli investimenti, con il progressivo perdere peso delle vecchie forme di investimento senza alcun rischio. Gregorio De Felice, Chief economist di Intesa Sanpaolo: "Dobbiamo anche tenere conto delle caratteristiche di età dei risparmiatori - ci ha spiegato -. I giovani penso debbano affrontare un rischio maggiore, investire di più in azioni rispetto a quanto fanno oggi, considerando la lunga aspettativa di età lavorativa. Per gli anziani la ricerca mette invece in evidenza una forte richiesta di protezione del capitale: vogliono meno rischio, vogliono cedole più alte. L'accumulo del risparmio c'è già stato, ora vogliono che non sia messo a rischio. La banca risponde a diverse esigenze a seconda delle generazioni".Focus dell'Indagine sul risparmio di quest'anno è stata anche l'alfabetizzazione finanziaria dei cittadini italiani: tendenze positive anche in questo settore, con i giovani a fare da traino pure dal punto di vista della consapevolezza.