Economia

Hera: resilienza e innovazione per sconfiggere la crisi

 

Bologna (askanews) - Si chiama resilienza, quella capacità di affrontare e superare un evento traumatico, introducendo novità nel proprio comportamento. Non può esserci definizione migliore per descrivere quelle aziende che, nonostante l'urto inferto dalla crisi economica, hanno innovato i processi produttivi e investito in capitale umano. E così facendo sono riuscite a migliorare le proprie perfomance e a produrre ricchezza da distribuire sul territorio. E' il caso del Gruppo Hera che ha presentatato i risultati del bilancio di sostenibilità come spiega il presidente Tomaso Tommasi di Vignano"Certamente noi facciamo parte di quella categoria che, senza supponenza, può dire - almeno per quello che è successo fino ad oggi - di far parte di quel gruppo di aziende che hanno attraversato la crisi senza modificare la capacità di produrre risultati positivi".Nel 2015 la multiutility operativa in Emilia-Romagna e altre regioni italiane, ha trasferito ricchezza al territorio per 1,65 miliardi di euro, esercitando a favore delle economie locali una fondamentale funzione anticiclica, ancora più attuale alla luce del significativo rallentamento del PIL mensile di Agosto. Dal 2002 ad oggi - come si legge nel bilancio di sostenibilità - gli investimenti hanno superato i 5 miliardi di euro; i dipendenti diretti del gruppo sono più di 8.500 ai quali vanno aggiunti gli oltre 5.600 collaboratori dell'indotto."La resilienza è la capacità di mantenere un risultato nel tempo adattandosi anche al peggioramento del contesto attorno. Per poter fare questo devi avere una forza nel produrre risultati tendenzialmente maggiore quanto più complesso è l'ambiente nel quale operi, quindi più ampia è la gamma di operazioni innovative che tu metti dentro. Le innovazioni possono essere tecnologiche, di processo per produrre servizi a prezzi competitivi o di tipo organizzativo. Tutto questo insieme è il capitolo innovazione su cui la pressione che dobbiamo porre in questa fase".Sulla stessa linea Stefano Venier, amministratore delegato di Hera."Per noi innovazione significa digitalizzare, produrre e analizzare una serie di dati che raccogliamo come in un sistema nervoso all'interno delle città e metterli a disposizione delle amministrazioni che poi li usano per fornire e far evolvere i servizi ai cittadini. Credo che siano passaggi importanti in un percorso iniziato già un paio di anni fa e certamente ha davanti a sé un futuro abbastanza lungo".Al convegno "Resilienza e innovazione: una strategia per imprese e territorio" Hera, confermando i propri impegni sul territorio, si è però rivolta al governo rappresentato dal sottosegretario al ministero della Pubblica amministrazione, Angelo Rughetti.Tomaso Tommasi di Vignano."Noi chiediamo poche cose: chiarezza delle regole, stabilità e se capita su certi versanti anche un po' di rispetto. Basta".Angelo Rughetti."La qualità dei servizi pubblici ormai fa la differenza tra un Paese civile, che funziona bene, e un Paese che invece arranca. Avere dei grandi players che sono in grado di coniare solidità industriale e una grande capacità di sostenibilità penso che sia un valore aggiunto. Il governo sta cercando di sostenere questo processo eliminando le scatole vuote, eliminando tutte quelle società che rubano ricchezza, che non producono servizi, che servono soltanto alla politica per fare un po' di bassa cucina; vuole quindi sostenere i grandi processi industriali e fare in modo che ci siano aggregazioni tra società, che i territori si mettano insieme e facciano sistema. Ognuno di noi si deve ricordare che abbiamo degli azionisti che sono i cittadini e le imprese e il lavoro che facciamo ogni giorno è per loro".