Economia

Il Made in Italy trionfa in Russia alla fiera del mobile iSaloni

 

Mosca (askanews) - Il primato del Made in Italy sul mercato russo è di grande importanza per il sistema produttivo italiano. Un amore duraturo, capace di sopravvivere alle difficoltà, alle congiunture e alle crisi. iSaloni, la fiera internazionale del mobile di Mosca, racconta proprio questo attraverso i padiglioni dove le aziende italiane la fanno da padrone.Sono 300 le compagnie presenti, di cui 231 provenienti dall Italia. L'Agenzia Ice sostiene iSaloni WorldWide e MADE expo WorldWide portando 120 operatori specializzati del settore, selezionati da 24 Regioni della Federazione Russa e da Bielorussia, Armenia, Georgia, Azerbaijan, Kazakhistan, Uzbekistan e Turkmenistan in un programma di visite ed oltre 3mila incontri B2B.Ma qual è il segreto del design italiano, che piace all estero e ha sempre più successo? Lo ha spiegato ad askanews Fabrizio Lucentini, direttore generale per l'Internazionalizzazione e la Promozione degli scambi al Ministero dello Sviluppo economico: "C'è molto. C'è sicuramente il design ma c'è anche la ricerca applicata ai nuovi materiali. C'è anche la tradizione del savoir-faire italiano che è un po' la capacità della piccola e media impresa trasferita alle produzioni, non voglio dire di massa, ma industriali. Quindi qualità, design e savoir-faire."Il settore del mobile non solo funziona, ma rappresenta un esempio di tenuta che molti Paesi ci invidiano. "È uno dei settori trainanti dell'export italiano. Soprattutto in questo Paese in un contesto nel quale le relazioni commerciali tra i due paesi stanno vivendo dall'inizio dell anno un percorso di ripresa con un aumento degli dell'interscambio che è stato superiore al 20%, con le nostre esportazioni che sono cresciute più del 24% da gennaio a giugno del 2017 rispetto al 2016. In questo contesto si colloca il settore del legnoarredo, che è un settore importante per l Italia, ha un valore alla produzione di 41 miliardi di euro, occupa più di 300.000 persone in Italia, questo valore alla produzione poco meno del 40%, il 38% è destinato all'esportazione".