Economia

Italia-Tunisia, l'ad di Terna sigla l'accordo con Steg

 

Roma, 23 ott. (askanews) - Entra nella fase operativa l'interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia. L'italiana Terna e la Steg, la società omologa tunisina, hanno firmato un memorandum di intesa con cui si rafforza la cooperazione industriale tra i due gruppi. Tutto in vista della realizzazione del cavo sottomarino da 200 chilometri che unirà le due sponde del Mediterraneo arrivando in Sicilia e funzionando in entrambe le direzioni. Il progetto è annoverato tra quelli di interesse comune dall'Unione europea che finanzierà metà dei 600 milioni di euro previsti per l'investimento. L'altra metà sarà a carico di Terna e Steg. A firmare l'intesa sono stati a Tunisi il presidente di Steg, Moncef Harrabi e l'amministratore delegato di Terna, Luigi Ferraris che ha spiegato le tappe del progetto: "l'accordo di oggi segue l'accordo già firmato dai rispettivi governi qualche mese fa. Adesso l'accordo deve essere ratificato dai rispettivi parlamenti e poi entriamo nella fase operativa che prevede l'accesso ai finanziamenti europei e la pianificazione di dettaglio per arrivare ad avere un assetto finale da un punto di vista autorizzativo e da un punto di vista delle contribuzioni entro il 2023. Quindi - ha ddetto Ferraris - riteniamo che in 4 anni si possa eseguire l'opera e quindi l'obiettivo che ci siamo dati oggi è quello di chiudere l'opera entro il 2027. Oggi si chiude la fase degli studi di massima e si entra nella fase operativa, nella fase di dettaglio".Il cavo sarà quindi importante per garantire stabilità energetica tra il Nord del Mediterraneo e l'Europa e per sfruttare al meglio le potenzialità di crescita delle rinnovabili in Nord Africa se si pensa che solo la Tunisia stima un aumento della produzione di energia rinnovabile fino al 2030 nell'ordine dei 3-4mila megawatt come ha sottolineato Ferraris: "se la leggiamo in chiave prospettica, da qui al 2030, dobbiamo posizionarci già verso il 2030, il Nord Africa è dotato di risorse solari molto diffuse che hanno un altissimo potenziale. In particolar modo la Tunisia è un paese interconnesso, pensiamo alla Libia e all'Algeria, e idealmente stiamo creando un ponte tra Italia e Tunisia e tra Italia e Nord Africa ed Europa e Nord Africa. Stiamo andando verso un modello di funzionamento energetico che prevede un crescente utilizzo delle rinnovabili e le reti sono, come ho detto più volte, un abilitatore fondamentale perchè questo possa accadere e il mediterraneo va visto come un sistema energetico sempre più integrato".