Economia

La rivoluzione digitale e la vista: una lente per nuovi bisogni

 

Garbagnate Milanese, 9 lug. (askanews) - La rivoluzione digitale ha cambiato la nostra vita in moltissimi modi, tra questi anche le abitudini visive. Ne abbiamo parlato con Maurizio Veroli, presidente e amministratore delegato per l'Italia di Hoya, multinazionale giapponese specializzata nella progettazione e produzione di lenti da vista. "Ormai - ha spiegato ad askanews - siamo sempre connessi, viviamo in un mondo digitale quindi c'è un utilizzo smodato di dispositivi come smartphone, tablet, personal computer, schermi televisivi. Quindi effettivamente c'è un utilizzo medio di questi schermi tra 8 e 10 ore, con dei picchi fino a 15 ore nell'arco della giornata".Questa situazione ovviamente incide sul sistema visivo delle persone, che spesso si trovano a trascorrere gran parte del tempo al chiuso e in ambienti illuminitati artificialmente, dovendo mettere a fuoco a distanze ravvicinate, tra l'altro spesso diverse tra loro. Un dato in particolare rende l'idea di ciò di cui stiamo parlando: nell'arco di un'ora una persona adulta che utilizza device digitali cambia il punto di messa a fuoco in media 333 volte, con picchi di 745 volte. E gli occhi ne risentono."Noi lo chiamiamo affaticamento visivo digitale - ha aggiunto Veroli - e questo sovraccarico di sforzo su gli occhi provoca sintomi come l'irritazione agli occhi, la lacrimazione alterata, con la sensazione di occhio secco, piuttosto che addirittura mal di testa o dolori posturali. Insomma qualcosa che coinvolge anche altre parti del corpo".Le soluzioni, ovviamente, possono essere cercate nel cambiamento di stile di vita, ma anche in nuove soluzioni ad alta tecnologia per il supporto alla vista. In questo ambito Hoya ha creato le lenti Sync, espressamente concepite per prevenire e ridurre l'affaticamento visivo digitale."E' una lente che noi vediamo apparentemente semplicissima e trasparente - ci ha spiegato il presidente e CEO - una monofocale che definiamo evoluta e che ha la possibilità di avere un supporto accomodativo nella parte inferiore. Questo aiuta la persona nel mettere a fuoco a distanza ravvicinata".Da Hoya tengono molto a sottolineare il coinvolgimento nel progetto Sync di medici oculisti e di ottici optometristi, per una collaborazione tra scienza e ricerca che vuole essere di alto profilo. E i test clinici commissionati dall'azienda hanno fornito risposte interessanti: "Il 92% dei portatori di Sync dopo tre mesi di utilizzo di questa nuova lente - ha concluso Maurizio Veroli ricordandoci anche chele lenti Sync sono disponibili nei centri ottici Hoya Center di tutta Italia - ha dichiarato di essere soddisfatto dell'esperienza e addirittura il 94% ha confermato di avere ridotto i sintomi dell'affaticamento visivo digitale. Quindi mi sembra davvero una buona partenza".