Economia

La terra non respira: distrutte foreste per 940mila km quadrati

 

Firenze, 12 mar. (askanews) - La terra non respira: in 10 anni sono andati distrutti 940mila chilometri quadrati di foreste, un territorio grande quanto l'Egitto. E' una deforestazione che accelera ogni giorno di più, e in pochi anni si profila la scomparsa di circa il 60 per cento della foresta Amazzonica, polmone verde del Pianeta. Sono alcuni dei dati più allarmanti illustrati da scienziati ed esperti forestali intervenuti al 15esimo Forum internazionale di giornalismo ambientale, organizzato a San Miniato, dall'associazione Greenaccord e dalla Regione Toscana. Alfonso Cauteruccio, presidente Greenaccord.Il rapporto dell'uomo con la risorsa vitale verde è tutt'altro che semplice. All'allarme che tocca il territorio amazzonico causato da agricoltura intensiva e ipersfruttamento, e condiviso da altre vaste regioni dei diversi continenti, si aggiunge - per paradosso - il fenomeno inverso: quello di una forestazione non gestita. Fenomeno che colpisce anche l'Italia, come spiega Marco Marchetti dicente dell'Università degli Studi del Molise.Ma i paradossi per il nostro Paese non finiscono qui, come ha a sua volta sottolineato Gabriele Calliari presidente Federforeste.Il lavori del Forum hanno quindi messo in evidenza la necessità - per il nostro Paese - di ricostruire una filiera del legno che metta davvero al centro la valorizzazione delle produzioni locali; e si sono conclusi con un appello ai governi di riunire in un unico -nuovo- accordo globale le diverse convenzioni internazionali sull'approccio al paesaggio, così da avere uno strumento più vincolante e più efficiente nel contrastare il cambiamento climaticoLa terra non respira: in 10 anni sono andati distrutti 940mila chilometri quadrati di foreste, un territorio grande quanto l'Egitto. E' una deforestazione che accelera ogni giorno di più, e in pochi anni si profila la scomparsa di circa il 60 per cento della foresta Amazzonica, polmone verde del Pianeta. Sono alcuni dei dati più allarmanti illustrati da scienziati ed esperti forestali intervenuti al 15esimo Forum internazionale di giornalismo ambientale, organizzato a San Miniato, dall'associazione Greenaccord e dalla Regione Toscana.Il Forum - ha sottolineato con soddisfazione il presidente di Greenaccord, Alfonso Cauteruccio - ha offerto l'occasione di un confronto con esperti mondiali sulla funzione delle foreste come elemento fondamentale della salute generale del pianeta, dell'equilibrio della biosfera terrestre, della tutela dei popoli indigeni che vi dimorano e delle strategie di mitigazione dei cambiamenti del clima.Nel corso dei lavori sono emerse criticità e anche paradossi, uno dei quali rigiuarda proprio il nostro Paese: a fronte della scomparsa di vaste aree forestali nei diversi continenti, in Italia si assiste ad una forestazione incontrollata. Negli ultimi 20 anni i boschi sono cresciuti con un ritmo di medio di 33 mila ettari l'anno - ha detto Marco Marchetti docente dell'Università degli Studi del Molise - e oggi coprono oltre 12 milioni di ettari di territorio come accadeva - è stato calcolato - nel medio evo. Ciò però è dovuto all'abbandono delle aree agricole e sta portando alla distruzione della biodiversità.Ma non solo, altro paradosso - sottolineato da Gabriele Calliari presidente Federforeste - è pur essendo tra i primi esportatori di manufatti in legno, le nostre imprese importano circa l'80 per cento di materia prima, malgrado l'eccellente qualità e abbondanza delle nostre produzioni.Il lavori del Forum hanno quindi messo in evidenza la necessità - per il nostro Paese - di ricostruire una filiera del legno che metta davvero al centro la valorizzazione delle produzioni locali; e si sono conclusi con l'appello ai governi di riunire in un unico -nuovo- accordo globale le diverse convenzioni internazionali sull'approccio al paesaggio, così da avere uno strumento più vincolante e più efficiente nel contrastare il cambiamento climatico.