Economia

Open day al San Camillo di Roma su Colite ulcerosa e morbo Crohn

 

Roma, 12 nov. (askanews) - "Bentrovati negli studi di askanews. Siamo in compagnia del professor Roberto Faggiani, direttore dell'unità operativa complessa di gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell'unità ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma. Parliamo oggi delle malattie all'apparato digerente, come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa. Cosa sono praticamente queste malattie?". "Innanzitutto buongiorno a tutti. Oggi ci riferiamo in modo particolare a quelle che noi chiamiamo malattie infiammatorie croniche intestinali, soprattutto rappresentate dalla malattia di Crohn e dalla colite ulcerosa, che rappresentano malattie importanti, sia per i dati epidemiologici, che evidenziano un incremento di queste malattie: in Italia 200-250 mila persone sono affette da questo tipo di malattie. Sicuramente è un dato in incremento e sono patologie croniche, quindi che durano tutta la vita. Iniziano fin dall'età giovanile, addirittura nei bambini e chiaramente questi pazienti porteranno questa malattia per tutta la loro vita, attraverso fasi di riacuttizzazione e di remissione, di durata variabile, ma con un'incidenza sulla loro qualità di vita che è estremamente variabile. Abbiamo pazienti con una malattia piuttosto ben controllabile con la nostra terapia, ma pazienti invece che hanno forme di malattia particolarmente importanti e difficili nella loro gestione". "Da cosa sono causate questi tipi di malattie?". "L'esiologia di queste malattie non è conosciuta, però sicuramente nella patogenesi di queste malattie intervengono sicuramente dei fattori genetici, intervengono dei fattori ambientali, sono malattie prevalentemente di paesi a più ampio sviluppo, soprattutto del Nord Europa, ma nei popoli e nei paesi in via di sviluppo vi è un incremento evidente di queste malattie. Intervengono indubbiamente alterazioni legate al sistema immunitario, sia verso l'immunità innata, sia verso l'immunità adattiva e sicuramente intervengono delle modificazioni per quanto riguarda la flora batterica nell'intestino". "Come si curano?". "Fino a qualche anno fa, la possibilità di cura di queste malattie era rivolta sostanzialmente a delle categorie di farmaci che ancora oggi utilizziamo e che chimiamo terapie tradizionali, che sono dei derivati degli ammino salicilati e la terapia che è un cortico setoridi, che riguardava soprattutto le fasi acute della malattia. Fortunatemente ormai, da 15-20 anni a questa parte, abbiamo una nuova generazione di farmaci, cosiddetti biotecnologici, che ha indubbiamente cambiato la nostra capcità di gestire queste malattie, quindi di poter trattare i nostri pazienti affetti da queste malattie, combiando totalmente gli obiettivi che riguardano la terapia di questi pazienti, Se una volta ci occupavamo esclusivamente di migliorare l'aspetto clinico e sintomatologico della malattia, l'utilizzo di questi nuovi farmaci ha permesso di andare oltre e di pretendere la guarigione anche della mucosa dell'intestino e quindi guardare il 'mucosal healing' e questo fatto di poter migliorare e di curare completamente la mucosa di questi pazienti ci permette di cambiare totalmente la prospettiva. Ha ridotto l'ospedalizzazione di questi pazienti che chiaramente impatta notevolmente nella qualità di vita e ha ridotto la necessità di chirurgia di questi pazienti. Quindi oggi sappiamo meglio trattate questi pazienti. Sappiamo meglio sorvegliarli e sappiamo meglio incidere su alcuni fattori prognostici che permetteranno una qualità di vita migliore a questi pazienti". "Al San Camillo per sabato 17 novembre avete organizzato un open day. Cos'è in pratica?". "E' una giornata, una mattinata rivolta ai pazienti che, o già sanno di avere una malattia infiammatoria intestinale e che per qualche motivo non hanno un punto di riferimento nel tempo rispetto a questa malattia o pazienti con sintomatologie non chiare che possono in qualche maniera avvicinarsi al noi, al nostro centro. Un centro chiaramente che ha una storia importante nell'ambito delle malattie infiammatorie intestinali. All'interno del nostro centro c'è tutta una rete di assistenza che va dalla semplice attività ambulatoriale, all'attività di day hospital, all'attività di ricovero e di gestione nella fase successiva al ricovero di questi pazienti. Quindi è un invito alla popolazione a essere più sensibili verso queste malattie e capire che esistono delle strutture importanti che possono gestire a 360 gradi queste malattie". "Anche per domenica ci sarà qualcosa". "Esatto, anche per domenica. Poi, in particolare, insieme alla Onlus Amici Lazio, abbiamo iniziato con la dottoressa Canarecci un pomeriggio dedicato a una giornata rivolta verso i pazienti, dove saranno invitati i maggiori esperti di malattie infiammatorie intestinali della nostra regione, con un colloquio quasi diretto con i pazienti dove potranno essere chiariti alcuni aspetti, alcune situazioni particolari e sarà proprio una giornata dedicata ai pazienti, a un'interfaccia diretta con i medici che si occupano specificatamente di queste patologie".