Economia

Philip Morris, a Bologna la più grande fabbrica da 20 anni a oggi

 

Bologna (askanews) - La più grande fabbrica italiana costruita negli ultimi vent'anni. Darà da lavorare, una volta a regime, a circa 600 persone. Si trova nel cuore della 'Motor Valley' lungo la via Emilia, a metà strada tra Modena e Bologna. Per realizzarla, in appena venti mesi, Philip Morris International ha investito circa 500 milioni. Per questo all'inaugurazione del nuovo stabilimento dove verranno realizzati prodotti a potenziale rischio ridotto non poteva mancare il primo ministro italiano che, assieme al ceo della multinazionale del tabacco, Andrè Calantzopoulos, ha accolto dalle mani dei dipendenti quella prima pietra simbolica firmata dallo stesso Renzi il 10 ottobre 2015."Siamo orgogliosi di ospitare tante multinazionali, che scelgono il nostro Paese per la qualità, il lavoro e la vita che sono rappresentate nel made in Italy. Dico grazie alla Philip Morris per questo investimento. Se c'è un Paese che forte del proprio passato ha una disperata voglia di futuro, questo è l Italia che sa che Più forti insieme non è uno slogan, ma una carta d identità di quello che siamo e di quello che dovremmo essere".Qui, in Emilia, l'impianto è attivo da alcune settimane e a regime arriverà a produrre ogni anno 30 miliardi di HeatStick, le ricariche di tabacco per i prodotti a potenziale rischio ridotto. Questo servirà a soddisfare la domanda internazionale dei Paesi dove iQOS è commercializzato.Calantzopoulos, davanti agli ospiti e alle autorità, si è soffermato sull'impegno di Philip Morris che impiega 300 scienziati da tutto il mondo per sviluppare questi prodotti e condurre approfondite ricerche per verificare la riduzione del danno da fumo. Con orgoglio il ceo ha definito quella di Valsamoggia "la più grande fabbrica italiana costruita negli ultimi vent'anni"."Alla sua realizzazione hanno contribuito migliaia di perone con impegno, efficienza e dedizione. Ogni giorno sono state centinaia le perone attive in cantiere. Oltre 200 le imprese italiane coinvolte. Bologna e l Italia, da oggi, non sono soltanto il centro di una rivoluzione che porterà crescita industriale, investimenti e innovazione, ma soprattutto il punto di partenza per proporre un percorso capace di condurre ad un epocale miglioramento nelle abitudini e nella vita di milioni di persone in tutto il mondo".C'è un altro motivo di orgoglio per l'impresa e per il governo rappresentato da Renzi. Alla vigilia dell'inaugurazione, infatti, i sindacati hanno firmato un accordo che darà il via al turno continuo, 24 ore su 24, in cambio di un premio di produzione e nuove assunzioni nei prossimi anni. Un modello "innovativo" anche questo, salutato positivamente dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti."Noi abbiamo un deficit di produttività che è un problema generale del nostro sistema. Se a questo deficit poniamo rimedio con un accordo delle parti che trova una buona rispondenza per i lavoratori e le imprese recuperano produttività e capacità di competere, vale la pena lavorare in questa direzione".Per il premier Renzi l'Italia ha la forza straordinaria per diventare la sesta potenza industriale del mondo. Ed è dimostrata dalle aziende innovative concentrate lungo la Via Emilia, dalla Lamborghini alla Ducati, fino al nuovo stabilimento della Philip Morris. Soddisfazione anche dagli amministratori locali che hanno collaborato in questi mesi assieme alla multinazionale.Il sindaco di Valsamoggia, Daniele Ruscigno"E' un grande onore aver avuto il più grande investimento in questi anni. Come amministrazione abbiamo fatto la nostra parte e dimostrato che l'Italia può essere competitiva forse anche più dei soliti Paesi dove si pensa di dover andare a investire" secondo il sentire comune. "Aver rilasciato i permessi entro i trenta giorni rispetto alle richieste per iniziare i lavori credo che abbia contribuito a far sì che solo dopo 20 mesi abbiamo questa bella inaugurazione".