Economia

Plastic free, Quagliuolo (Conai): divieti non portano a risultati

 

Pisa, 11 giu. (askanews) - "Oggi va di moda il plastic free, la plastica sembra la madre di tutti i mali. Ma prima di bandire, eliminare o condannare un imballaggio di plastica dovremmo domandarci se tolto quell'imballaggio dal mercato l'imballaggio che lo va a sostituire ha realmente un impatto ambientale inferiore. Perché molto spesso, se non quasi sempre, non è così". Lo ha sottolineato il presidente di Conai Giorgio Quagliuolo, alle Giornate della Ricerca promosse a Pisa da Corepla con la collaborazione della Scuola Superiore Sant'Anna."La plastica deve il suo successo al fatto che è un materiale leggero, che ne basta pochissimo, per fare un esempio per dare 15 giorni di vita a un cetriolo bastano pochi grammi di un film in cui avvolgerlo - ha aggiunto Quagliuolo -. Per cui bisogna stare molto attenti, e a me soprattutto fa male quando penso a come si sta sviluppando questo dibattito nel paese, qui si va avanti a divieti senza affrontare il problema alla radice, cioè che è il comportamento irresponsabile del cittadino che butta le cose per terra o a mare che crea l'inquinamento, non è la plastica che inquina. Bisognerebbe fare delle campagne di educazione ambientale, sociale e civica per far capire che non ci si può più permettere certi atteggiamenti. Non è con i divieti che si arriva ai risultati. Ed è poi paradossale che l'Europa vieti la plastica monouso quando la plastica monouso che si trova negli oceani proviene per più del 90 per cento da 10 fiumi nessuno dei quali è europeo. Per cui vieteremo dei prodotti mettendo in crisi delle aziende, perdendo posti di lavoro per non risolvere assolutamente nulla perché ci sarà nei mari la stessa quantità di plastica".