Economia

Symbola, seminario estivo di Treia: coesione per superare paure

 

Treia, (askanews) - Mobilitare le energie migliori per affrontare il futuro, partendo dai cromosomi di una nazione con caratteristiche uniche. E con un progetto economico e sociale serio, aperto e non escludente. E' in sintesi il messaggio che arriva dal seminario estivo 2018 di Treia della Fondazione Symbola, intitolato "Coesione è competizione", stesso titolo del rapporto presentato nell'occasione insieme ad Unioncamere. In primis, per farcela, serve affrontare i mali antichi italiani - non solo il debito pubblico, ma anche le diseguaglianze sociali, l economia in nero, quella criminale, il ritardo del Sud, una burocrazia inefficace, puntando su sostenibilità, innovazione e bellezza.Il presidente di Symbola, Ermete Realacci: "Il nostro spazio nel mondo è quello delle produzioni di qualità, del soft power. L'Italia secondo alcuni studi è la nazione che influenza di più culturalmente il mondo, sicuramente lo influenza molto. E questo indica una maniera delle imprese di stare sui territori, del loro rapporto con i lavoratori, del rapporto con le comunità che seleziona le imprese migliori. Queste imprese sono quelle che vanno meglio. Noi dovremmo andare in questa direzione, superando paure, rancori, solitudini, diseguaglianze".Proprio la paura, del futuro innanzitutto, in questa fase storica può rappresentare l'ostacolo apparentemente insormontabile. Non per le imprese italiane, e non certo per quelle coesive votate all'innovazione ed all'export. C'è però un senso di paura, che fa guardare al passato. La ricetta per batterlo nelle parole dell'amministratore delegato di Enel Francesco Starace:"Spesso si guarda indietro perchè non si capisce e quindi si torna indietro, sulle cose che si sanno, e su cui ci sente a nostro agio. Bisogna capire, che significa aprirsi, non avere preconcetti e soprattutto non avere paura di capire. La paura di capire si combatte facendolo insieme, perchè chi capisce da solo fa paura agli altri".Coesione significa veder dunque crescere imprese e territori, con le imprese nazionali più attente ai diritti, alla sostenibilità, alla responsabilità e alla coesione sociale, che hanno registrato nel periodo 2017-2018 aumenti del fatturato nel 53% dei casi, contro il 36% delle altre imprese. Su questo serve però una visione chiara anche della politica, e da Treia il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ribadisce al Governo la necessità, per l'economia italiana, di un piano a medio termine:"Valutiamo gli effetti sull'economia reale, diamoci grandi obiettivi paese, non dimentichiamolo la seconda manifattura d'Europa. Un paese con una piena occupazione al nord, disagi al sud, divari da colmare evidentemente e quindi costruire un piano di politica economica di medio termine è l'invito che facciamo al governo del paese".