Economia

Tecnologia e tradizione si incontrano al Food Innovation Program

 

Roma, 18 ott. (askanews) - Dal gelato espresso ai funghi coltivabili fai da te, usando fondi di caffè, al cibo per astronauti. O ancora serre automatizzate domestiche controllabili via internet. Non si contavano le iniziative presentate dal Food Innovation Program al Maker Faire di Roma. Un master nato dalla collaborazione dell'università di Modena e Reggio Emilia con il prestigioso Institute For the Future di Palo Alto.A presentarlo la fondatrice, Sandra Roversi. "Siamo all'interno dell'Officucina, che è un po' il punto di incontro per i maker ed è la casa di Food Innovation Program, dove cucina tradizionale e attrezzature di un fablab si incontrano. Da qui nascono progetti di pura contaminazione, fra il mondo dei maker e il mondo della tradizione".Valerio Pappalardo illustrava diverse di queste proposte. "Qui abbiamo fatto un punto vendita e somministrazione per assaggiare queste tecnologie. Abbiamo i funghi espresso, un kit per coltivarli in casa utilizzando il caffè come substrato. Oppure abbiamo della tecnologia aerospaziale, pasti veri e propri studiati per gli astronauti".Poco oltre Piero Santoro con le sue serre high tech. "Presentiamo Meg, delle sere completamente automatizzate e connesse a internet e cui puoi controllare e gestire i parametri vitali. presentiamo questo progetto pe la riduzione dei nitrati nelle lattughe, attraverso un fototrattamento di pressione. I nitrati sono delle sostanze che possono diventare dannose durante la digestione e con questo progetto la nostra ambizione è di aver della lattuga a nitrati quasi zero".Infine, tra i padiglioni era presente anche Tim West, chef, imprenditore social e cofondatore del Food Hackaton che aprirà i battenti a fine mese a San Francisco. Quest'anno si parla di cibo e salute dei bambini. "La vera sfida sull'alimentazione dei bambini è sui genitori - spiega - perché spesso per il bene dei loro bimbi fanno cose che non hanno voglia di fare per sé. La domanda è come incoraggiarli a fare cose buone anche per loro stessi, perché ovviamente i bambini li prendono a modello".