Economia

Turismo, la voglia di vacanza all'estero torna a crescere

 

Roma, (askanews) - Askanews fa il punto sul momento del turismo outgoing, cioè degli italiani che scelgono destinazioni di vacanca fuori dai confini nazionali, con Sandro Botticelli, fresco neopresidente dell'Adutei, l'associazione che da 34 anni riunisce e rappresenta gli enti del turismo esteri presenti in Italia. Innanzitutto cosa fa l'Adutei?"Siamo al momento 37 soci, e ci occupiamo come detto della promozione delle nostre destinazioni, curando i rapporti con i media ed allo stesso tempo quelli con il mondo dell'intermediazione, cioè le agenzie di viaggio e i Tour operator".Che momento è per il turismo, alla luce dei segnali di ripresa generali emersi nel corso dell'ultimo TTG di Rimini, la principale fiera B2B del settore in Italia?"Un Pil previsto all'1,3%, oggi ridotto allo 0,8 e che probabilmente arriverà allo 0,7 raffigura un'Italia con un'economia più debole all'interno dell'Unione europea: però questo fortunatamente non si sta riflettendosi rispetto ai viaggi degli italiani all'estero, come conferma una statistica della Banca d'Italia: da gennaio a luglio sono stati 957 mila i viaggi in più dall'Italia verso l'estero rispetto al 2015. Significa un 2,8% di crescita, e questo come Adutei ci fa be sperare. E' un riscontro positivo che possiamo dire di aver visto proprio all'ultimo TTG di Rimini, è vero che forse a livello di grandezza c'era qualche metro in meno in questa edizione, però con un'affluenza maggiore c'è stato innanzitutto un effetto visivo migliore, e ricordo TTG a volte con pause lunghe o corridoi vuoti. Invece - prosegue Botticelli - l'affluenza è stata continua e parlando con i nostri coespositori abbiamo intercettato in tutti la voglia di fare business, e gli eventi presso gli stand hanno avuto una partecipazione di agenti di viaggio molto importante. Dunque usciamo fuori da un discreto TTG, i numeri outgoing crescono quasi del 3% e questo ci fa ritenere veramente in un 2017 addirittura superiore".Quali le tematiche principali che un'associazione come Adutei sviluppa nei rapporti, anche istituzionali, in Italia? E quali le difficoltà in questo rapporto?"Intanto è un rapporto in continuo miglioramento anche per la natura stessa dei nostri uffici, con direttori che vengono da ogni parte del mondo e che logicamente si devono abituare alle leggi italiane e al modo di vivere italiano che non sempre è semplice, ad esempio per quanto riguarda gli aspetti burocratici. Come sul tema dei visti, che può coinvogere direttamente il direttore nuovo che viene in Italia e che ha in Italia a volte un iter un pò troppo lungo. Compito dell'Adutei è anche quello di facilitare l'inserimento dei nuovi direttori in Italia così come quello dei nuovi enti del turismo che entrano sul mercato italiano proprio sul fronte della burocrazia italiana, sovente come detto lunga nel fornire le risposte attese".