Economia

Un salto di qualità per il welfare aziendale

 

Roma, (askanews) - Sono 150mila le imprese italiane che utilizzano servizi di welfare aziendale per i propri dipendenti o per le comunità locali. Nell'ultimo anno c'è stato un vero salto di qualità, che ha esteso il welfare aziendale anche alle piccole e piccolissime imprese di tutti i settori. Sono i dati resi noti al Welfare Index Pmi organizzato a Roma da Generali Italia alla presenza del Ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. Nel corso della manifestazione sono state anche premiate 30 imprese eccellenti nei servizi di welfare aziendale. "Per Generali il welfare è un tema fondamentale - dice Marco Sesana, ceo di Generali Italia - stiamo investendo molto sia per i nostri dipendenti, per sviluppare iniziative e creare un ambiente di lavoro che sia il più possibile moderno e attento alle esigenze delle nostre persone. Ma oltre a questo abbiamo creato un'azienda, Generali Welion, che si occupa di welfare e che vuole portare servizi di welfare integrato anche nelle piccole e medie aziende del Paese, per creare un movimento positivo che aiuti le imprese a fare sempre meglio il proprio mestiere". "Con Welfare Index Pmi, giunto alla quarta edizione - dice Lucia Sciacca Direttore Comunicazione e Sostenibilità di Generali Italia - abbiamo notato che il welfare sta crescendo sia come numero di imprese, ormai un' impresa su due eroga servizi di welfare, ma sta crescendo soprattutto in termini di maturità. Il welfare migliora il clima azinedale e consente di valorizzare i talenti. L'importante è che l'imprenditore dedichi attenzione all'ascolto, per intercettare i bisogni dei dipendenti". "Dalla ricerca 2019 emergono alcune aree principali per i servizi di welfare - dice Andrea Mencattili, amministratore delagato di Generali Welion - La prima è l'area della salute e dell'assistenza, perchè stare bene nella propria vita normale e lavorativa è un'esigenza molto sentita dai lavoratori. Il secondo è la formazione, soprattutto per i giovani che non sempre escono dalle scuole con competenze adeguate, anche per il cambiamento che che hanno i giovani col mercato del lavoro che non è più restare nel posto del lavoro per l'orario previsto, ma dare un contributo di creatività anche slegato dal mero orario di lavoro".