Economia

Welfare aziendale, Sacconi: detassazione diventi strutturale

 

Roma, (askanews) - "Il welfare aziendale è oggetto di accordi crescenti nel sensoche le relazioni industriali devono dedicarsi a far vivere meglioil lavoratore, aumentandone il potere d'acquisto del salario,corrispondendo alle sue insicurezze, che in una stagione comequesta inevitabilmente crescono, prestazioni socialicomplementari rispetto a quelle pubbliche che sono fondamentali".Lo ribadisce ad askanews Maurizio Sacconi, presidente dellaCommissione Lavoro del Senato e dell'Associazione amici di MarcoBiagi, in occasione di un convegno dedicato alla figura diGiorgio Usai."E lo sono nella dimensione nazionale - prosegue Sacconi -,perchè è richiesta massa critica per previdenza e sanità, e nelladimensione aziendale perchè possono essere ulteriormentecomplementari rispetto a quelle complementari di caratterenazionale o specifiche rispetto a bisogni come quelli del nucleofamiliare".Entrando nel dettaglio delle misure per lo sviluppo del welfareaziendale, ribadite nell'ultima Stabilità, Sacconi si diceconvinto che "la detassazione dovrà diventare quanto primastrutturale proprio per incoraggiare ancora di più lacontrattazione aziendale". Sul quantum dell'intervento, perSacconi "se nel 2008 decidemmo in tal senso 6000 euro detassatiper il lavoratore si debba quantomeno tornare a quelladimensione, e ritengo sia stato molto colpevole aver tolto ladecontribuzione del salario negoziato in azienda e aggiunto unforte ridimensionamento della parte del salario che proprio inquanto conseguenza di uno sforzo specifico del lavoratoredovrebbe essere soggetto ad una tassazione non sfavorevole comequella marginale ma invece più favorevole come quella secca al10%".