Economia

Welfare sanitario, Aiop: 50 anni di ospedalità privata in Italia

 

Roma, (askanews) - Un libro, presentato a Palazzo Brancaccio a Roma, per ripercorrere i 50 anni di storia di Aiop, l'Associazione alla quale aderiscono 500 ospedali privati del Paese, che diventa occasione per un confronto sui temi di stretta attualità riguardanti lo stato dell'arte del nostro welfare sanitario.Con i 50 anni di Aio che sono un traguardo importante per tutto il SSN: oggi l'ospedalità privata rappresenta infatti 52.780 posti letto, 12.000 medici, 26.000 infermieri e 32.000 operatori di supporto, e assicura il 25% del totale delle prestazioni erogate, costando solo il 15% della spesa sanitaria nel suo complesso. Un privato che non è il nemico del pubblico, in un quadro di sistema ormai unificato dove, come ha evidenziato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin parlare di erogatore pubblico o privato non ha senso:"La sanità privata è all'interno del Servizio Sanitario Nazionale, è assolutamente integrata, il 30 per cento dei posti letto in Italia sono privati, il 40 per cento degli ospedali sono privati. Quando un ospedale viene poi convenzionato anche il concetto di pubblico e privato cambia. Il servizio reso è pubblico, perchè va al cittadino. E sempre di più si deve andare verso regole simili, che permettono ai 2 sistemi di essere sempre più integrati. La vera differenza non è tra pubblico e privato ma tra quello che funziona e quello che non funziona".In 50 anni l'imprenditoria sanitaria è d'altronde riuscita a superare non pochi cambiamenti, e tre riforme sanitarie. Per l'Aiop inizialmente grandi innovazioni, poi tornate, con un netto cambiamento di rotta, a una visione centralistica della programmazione. Con un'ultima fase del SSN caratterizzata da un'ineludibile esigenza di controllo della spesa pubblica. Dal 2012 al 2016, segnala l'associazione, il comparto sanitario è stato "aggredito" da pesanti tagli lineari, quantificabili in 20 miliardi di euro, estremamente penalizzanti e potenzialmente forieri di un cambiamento strutturale della natura universalistica e solidale del nostro SSN. Oggi più che mai quindi si rende necessaria l'introduzione di fattori di efficientamento e di competitività, attraverso la realizzazione di un reale pluralismo di erogatori. Gabriele Pelissero, presidente nazionale Aiop:"In tutto il mondo, in particolare in Europa, ci si è resi conto che i sistemi sanitari devono essere gestiti da operatori diversi per aumentare una competizione virtuosa, il desiderio di servire al meglio il cittadino, la possibilità di essere più efficienti ed efficaci. Il pluralismo degli operatori non vuol dire però che si esce dal sistema pubblico perchè ci siamo e ci resteremo, perchè la possibilità per tutti i cittadini italiani di accedere alle cure migliori resta un caposaldo della nostra cultura, un valore in cui crediamo e per il quale continuiamo a lavorare".