Politica

Brexit, Acanfora (Iulm): "Ecco i rischi dell'effetto domino"

 

Roma, (askanews) - L'effetto domino è un rischio concreto all'indomani della vittoria del sì alla Brexit nel Regno Unito. Ma ai paesi che reclamano referendum per uscire dall'ue si aggiungono le rivendicazioni di Scozia e Ulster che vogliono invece abbandonare la Gran Bretagna. Lo ribadisce Paolo Acanfora, docente di storia e istituzioni dell'Unione Europea alla Iulm di Milano: "Questo è un voto che può scatenare quello che viene detto 'l'effetto domino'. E' difficile immaginare gli scenari futuri perchè l'Ue è uno scenario composito e variegato e le conseguenze possono essere molteplici" osserva Acanfora."Questo effetto domino può partire dai paesi che sono storicamente simili nel loro atteggiamento verso l'Ue perché tendenzialmente più euroscettici: come la Polonia o la Repubblica Ceca, sempre in linea con le preoccupazioni britanniche" osserva Acanfora. "Ce ne sono altri come l'Ungheria che potrebbero essere tentati in ragione di un governo radicale e nazionalista, il problema è capire quanto sia la spia di un atteggiamento diffuso in tutto il continente. Per esempio Marine Le Pen in Francia ha subito chiesto un referendum sull'uscita dall'Ue. Ma storicamente la Francia ha sempre avuto un rapporto complicato con l'Ue. Quando è stata chiamata a votare sulla Costituzione, frutto peraltro del lavoro del francese Giscard d'Estaing, il voto francese così come quello olandese fu fortemente negativo. Non ci si può aspettare un atteggiamento positivo a priori da un paese solo perché è stato fra i paesi fondatori".Ci sono poi due realtà del Regno Unito che chiedono di passare all'Ue: la Scozia e l'Irlanda del nord, la prima vuole un nuovo referendum per l'indipendenza, la seconda un referendum per unirsi alla Repubblica Irlandese... "Il quadro si complica ancora di più perché all'interno delle dinamiche europee ci sono anche dinamiche infrabritanniche. Ma anche il popolo irlandese storicamente ha avuto rapporti difficili con l'Unione Europea, prima nel 2001 poi con il trattato di Lisbona. Non sono popolazioni con un atteggiamente pregiudizialmente positivo" ricorda Acanfora. "In questa analisi del voto poi conta anche il rapporto con l'Inghilterra: sia per la Scozia che per l'Irlanda è un punto di frizione. Il puzzle è molto complesso; è difficile oggi avere un quadro delle posizioni che andranno a maturare; credo che molto dipenderà dall'atteggiamento di paesi come quelli citati prima, sensibili a tematiche più nazionaliste. Sulla base di queste dinamiche si capirà anche qualcosa di più della geografia interna della Gran Bretagna".