Politica

Con Putin a Roma le imprese tornano al dialogo, ma a porte chiuse

 

Roma, 5 lug. (askanews) - La visita di Vladimir Putin a Roma ha visto, oltre alle strette di mano e ai sorrisi, qualcosa che non accadeva da anni. Il Foro di dialogo italo russo: non si riuniva dal 2013, prima della crisi ucraina, e si è tenuto a porte chiuse. Una piattaforma chiave per il mondo del business e della cultura, come ci spiega chi c'era: Vincenzo Trani, presidente della Camera di Commercio Italo russa e patron della società di microcredito Mikro Kapital."Si parlava essenzialmente di volumi di investimento sempre in crescita: le aziende, sia le grandi che le piccole, non hanno lasciato il mercato russo, nonostante dal 2014 si siano inserite le sanzioni. La fiducia verso quel Paese è stata così forte che persino il presidente della Cremonini si è espresso personalmente, e non attraverso il suo amministratore delegato, come in genere fa, in merito agli investimenti, e alla soddisfazione per gli investimenti fatti in Russia ormai da 40 anni".Si è discusso anche di supporto alle Pmi da parte della Veb, seconda banca statale russa, e poi ancora progetti culturali e sociali."Peccato che non è stato toccato alcun argomento relativo allo sport. In questo momento poteva essere interessante coinvolgere qualche operatore".Anche perché una riunione, così ampia tra fondi sovrani e holding, non capita spesso."Partecipiamo a un momento di crescita comune del business. Non parliamo di emozioni, ma di fatti e realtà che sono sopravvissuti a periodi difficili e da cui ci si aspetta un periodo futuro di crescita".