Politica

"Elezioni subito", "serve la ghigliottina": dimostranti a Roma

 

Roma, 22 mar. (askanews) - Diverse centinaia di persone si sono radunate a Roma chiedendo al premier Paolo Gentiloni di dimettersi, al Parlamento di approvare una legge elettorale entro il 31 marzo e di andare alle elezioni a giugno."Elezioni subito", è lo striscione più evidente issato davanti all'obelisco della piazza durante il sit-in. "Il voto è mio e me lo gestisco io", è la scritta su un cartello. I manifestanti intonano ripetutamente l'inno di Mameli e gli slogan più ascoltati sono: "Gentiloni, Alfano, il popolo è sovrano", "In galera, in galera", "Rivoluzione, rivoluzione". E ai poliziotti che li guardano a vista, in tenuta antisommossa dicono: "Poliziotto uno di noi", "Viva la polizia, arrestateli". Sottinteso i politici.In piazza nessuna bandiera di partito. Sull'appello di tre pagine distribuito a giornalisti e passanti si parla di un "Comitato indipendente cittadini AL VOTO SUBITO" che chiede di incontrare capigruppo e presidenti delle Camere. A sentire loro soltanto il presidente dei deputati della Lega, Massimiliano Fedriga, e quello di M5s, Vincenzo Caso, li hanno ascoltati."Siamo cittadini italiani", spiegano alcuni manifestanti ai giornalisti che chiedono "chi siete?", qualcun altro dice: "Sono del movimento 5 stelle". Tra loro litigano. L'elettore pentastellato dice: "La rivoluzione francese ha avuto buon esito perché hanno usato la ghigliottina, non hanno fatto elezioni". Il 'cittadino' ribatte: "Le violenze non esistono, la nostra manifestazione è pacifica". la controreplica del sedicente grillino è perentoria: "Sono punti di vista".