Politica

Europee: il trionfo di Nigel Farage, ma la Brexit resta in salita

 

Roma, 27 mag. (askanews) - Un voto di protesta come una cannonata quello delle elezioni europee in Gran Bretagna, che ha visto la vittoria schiacciante con il 33% dei voti di un partito appena nato dal nome semplice e diretto: Brexit.Il suo leader Nigel Farage ha polverizzato i partiti tradizionali: i laburisti sotto il 15% perdono dieci punti, e i conservatori di Theresa May con meno del 9% ne perdono quasi 16. I risultati pubblicati domenica notte erano ovviamente evidenti alla premier già venerdì, quando ha annunciato le sue dimissioni per il 7 giugno.Un voto di protesta quindi per la caotica gestione del processo di uscita dall'Unione europea, che non è un indicatore di quello che potrebbe succedere in una elezione politica. Solo che la strada per la Brexit resta in salita. Farage, tornato in auge per l'occasione, ha la sua ricetta:"La nuova data è il 31 di ottobre. Noi del Brexit Party abbiamo persone di grande esperienza d'impresa. Vogliamo far parte della squadra negoziale, vogliamo prenderci la responsabilità. Se non usciamo il 31 ottobre, le percentuali che avete visto oggi per il Brexit Party si ripeteranno alle elezioni politiche; noi ci stiamo preparando.Fra i risultati del voto anche il buon successo dei Verdi con il 12,5% e soprattutto l'exploit dei liberaldemocratici che, come unico partito apertamente europeista sulla scena politica britannica, hanno recuperato una bella fetta di voti laburisti: per loro il 21%, più 14 punti percentuali, sono il secondo partito.Anche questo è un voto di protesta da parte degli europeisti disgustati dal leader laburista Jeremy Corbyn. E una europarlamentare LibDem come Catherine Bearder ha anche lei la sua ricetta per fermare la Brexit: "Ora è vitale che tutti i gruppi contrari alla Brexit si uniscano dietro ai LiberalDemocratici. Brexit non è inevitabile. Il nostro posto è nell'Unione Europea, alla guida dell'Unione per forgiarne il futuro".