Politica

Europee, Olimpia Troili candidata Pd: riformare governance Ue

 

Roma, 20 mag. (askanews) - Olimpia Troili, candidata per il Partito Democratico e presidente di Alternativa Europea, in vista delle prossime elezioni europee fa il punto sui temi programmatici del Pd e sui processi in atto a livello europeo."C'è estremo bisogno di una riforma profonda delle istituzioni europee - spiega Olimpia Troili -. Un' Europa che troppe volte si è dimostrata incapace di decidere tempestivamente ed in maniera efficiente sulle grandi questioni alle quali è stata chiamata a rispondere. Il mio orizzonte e anche quello del Pd è quello degli Stati Uniti d'Europa. Siamo per un modello federale dell'Ue, un obiettivo oggi lontano ma sono consapevole e convinta che occorra parlare e dialogare su quale futuro e su quale progetto vogliamo per l'Unione europea. Ed è un dialogo che deve essere esteso ad altre forze politiche, ad altre famiglie all'interno del Parlamento europeo ed alla cittadinanza, in più nazioni, perchè sono certa che se non c'è una forte massa critica che si cominci ad interessare di un futuro condiviso per l'Ue la riforma della governance resterà un obiettivo lontano".Giovani, lavoro, ambiente, tematiche al centro del dibattito: "Sono sempre stata consapevole del fatto che c'è un'Europa che vale, è quella già all'avanguardia negli obiettivi di transizione energetica. Ma occorre fare di più. Anche sul lavoro ci sono molte cose che l'Europa potrebbe fare, se ne parla da anni ma probabilmente è mancato il coraggio politico. Ad esempio parliamo di un salario minimo legale garantito a livello europeo, di una indennità europea contro la disoccupazione e di uno statuto europeo per i lavoratori che vada oltre la contrattazione collettiva a livello nazionale".Queste elezioni segnano anche lo scontro tra due modi completamente diversi di vedere l'Europa:"Molto diversi perchè noi abbiamo un progetto condiviso per l'Ue, e la volontà di discutere lo schema delle alleanze partendo dalle convergenze. Gli altri, se posso permettermi, non hanno una visione condivisa. Spesse volte non hanno neanche politiche realmente comuni".Nel prossimo parlamento comunque bisognerà confrontarsi, Brexit, sovranisti, liberali, popolari, progressisti. Nuove e vecchie architetture:"Saremo di fronte ad una lettura inedita, dovremo vedere poi questa ascesa delle forze sovraniste e populiste in tutta Europa se porterà alla costituzione di un nuovo gruppo all'interno del parlamento e quale peso avrà. Candidature come la mia credo possano portare un forte spirito di rinnovamento, perchè quelli della mia generazione, che sono parte di una generazione autenticamente europea, penso abbiano più coraggio nel difendere l'Europa ma anche la consapevolezza di doverla cambiare per salvarla. Perché si rendono conto che tante conquiste che l'Europa ci ha permesso in questi anni sono oggi a repentaglio, dopo un precedente come la Brexit, allarmante. Fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile proporre alla propria cittadinanza un referendum per l'uscita dall'Unione oggi questo si è dimostrato possibile. Quindi bisogna che l'Europa cambi, agisca con maggiore coraggio politico, che venga riformata, perché se noi dobbiamo fare i compiti a casa, i compiti li deve fare anche l'Europa".