Politica

Foibe, Tajani: "Mie parole male interpretate, mi riferivo a vittime. No rivendicazioni territoriali"

 

(Agenzia Vista) Strasburgo, 11 febbraio 2019 "Domenica ho partecipato alla commemorazione della Giornata del Ricordo delle vittime delle Foibe, deponendo una corona sul ciglio della Foiba di Basovizza a Trieste. È una celebrazione solenne istituita da una legge dello Stato italiano del 2004. Con la mia presenza ho voluto ricordare le migliaia di vittime, principalmente italiane, ma anche croate e slovene, di quella che va considerata una tra le tragedie più efferate del secolo scorso. L’orrore di migliaia di persone gettate, spesso ancora vive, nelle profondità delle cavità carsiche, è un fatto storico acclarato. La Giornata del Ricordo mira a ristabilire questa verità. Nel corso del mio intervento ho voluto sottolineare il percorso di pace e di riconciliazione tra i popoli italiano, croato e sloveno e il loro contributo al progetto europeo. Il mio riferimento all’Istria e alla Dalmazia italiana non era in alcun modo una rivendicazione territoriale. Mi riferivo agli esuli istriani e dalmati di lingua italiana, ai loro figli e nipoti, molti dei quali presenti alla cerimonia. Proprio ristabilendo la verità storica è stato possibile dare un punto di svolta alle relazioni tra Italia, Croazia e Slovenia, oggi Paesi legati da una salda amicizia. La pace duratura tra i nemici di un tempo è il migliore esempio di come l’Unione europea sia una storia di successo. Mi spiace se il senso delle mie parole sia stato mal interpretato. Non era mia intenzione offendere nessuno. Volevo solo inviare un messaggio di pace tra i popoli, affinché ciò che è accaduto allora non si ripeta mai più." Così il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, chiarisce le sue parole durante la commemorazione della Giornata del Ricordo, in apertura della sessione plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo. _Fonte: Ebs Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev