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Gli scacchi alla Sapienza. Il primo torneo all'università di Roma

 

Roma, (askanews) - Si è concluso con una simultanea con la campionessa italiana assoluta di scacchi Daniela Movileanu il primo torneo di scacchi organizzato all'Università di Roma La Sapienza. Il primo e di sicuro non l'ultimo. Come hanno confermato le autorità presenti sottolineando la risposta eccezionale degli studenti.Un torneo voluto fortemente anche dal Rettore Eugenio Gaudio."Gli scacchi non solo solo un gioco, sono anche una scienza e in alcuni Paesi sono insegnati a scuola, come in Russia. E da un lato hanno parametri strategici che vanno conosciuti molto bene, c'è bisogno d'impegno, di una capacità previsionale notevole, quindi sono un paradigma per l'intelligenza umana, e sono etici perché non si può barare e il valore effettivo del giocatore rifugge sempre dalla scacchiera".In molti Paesi gli scacchi sono materia di studio e stanno diventando importanti anche in Italia, come sottolinea Carla Mircoli, dirigente della Frascati Scacchi."Nelle scuole gli scacchi stanno prendendo molto piede, iniziando dalla scuola dell'infanzia, dai 5 anni per proseguire fino alle superiori, sono importantissimi sia dal punto di vista logico-matematico, sia per il rispetto delle regole. Quindi gli scacchi anche se non sono obbligatori in Italia sono apprezzati da molti insegnanti e dirigenti proprio perché riescono nei bambini più piccoli a sviluppare quelle doti di concentrazione edi rispetto delle regole e di autostima e contribuiscono alla formazione dei bambini".Posizione condivisa dalla Campionessa italiana assoluta, la diciannovenne Daniela Movileanu, che ha sfidato i 12 vincitori del torneo e anche il Rettore Gaudio in una simultanea come conclusione della manifestazione."E' importantissimo soprattutto cominciare con i più piccoli sin dall'asilo perché insegnano a miglioraere la logica a essere più calmi, sono un antidoto contro molti problemi sociali che abbiamo oggi".