Politica

Grillo pubblica il codice di comportamento per gli indagati M5S

 

Milano (askanews) - Il Movimento 5 Stelle cerca di mettere ordine sul comportamento da tenere nel caso del coinvolgimento di un proprio eletto in vicende giudiziarie, per sanare un vuoto all'interno del quale in passato ci sono stati reazioni e provvedimenti diversi a seconda della persone coinvolta, con una lunga scia di polemiche. Lo fa attraverso un Codice di comportamento pubblicato sul blog di Grillo, diviso in sei punti.Una delle direttive specifica che "la ricezione, da parte del portavoce" di un avviso di garanzia "non comporta alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti". Dunque nessun provvedimento in automatico, ma solo a patto che l'indagato abbia informato "immediatamente e senza indugio il gestore del sito" di essere coinvolto in un procedimento penale.A giudicare il comportamento e prendere provvedimenti saranno il Garante del MoVimento 5 Stelle, cioè Beppe Grillo, il Collegio dei Probiviri e il Comitato d'appello che avranno comunque ampia discrezionalità. Il loro giudizio avrà valore al di là dell'iter giudiziario, visto che "valutano la gravità dei comportamenti tenuti dai portavoce, a prescindere dall'esistenza di un procedimento penale" e possono sanzionare l'indagato "a prescindere dall'esito e dagli sviluppi del procedimento penale".Viene introdotto il concetto di autosospensione, a cui l'indagato può ricorrere "senza che ciò implichi di per sé alcuna ammissione di colpa o di responsabilità". Il regolamento verrà votato dagli attivisti per la ratifica a partire dalle 10 del 3 gennaio ma già fioccano i commenti: c'è chi plaude all'iniziativa e ci vede un segno di crescita del movimento e chi ne sottolinea aspetti contraddittori o poco chiari, come l'obbligo di dover riferire del procedimento penale al "gestore del sito" e non a una struttura definita all'interno del movimento. Il regolamento varrà anche per gli assessori di giunte a 5 Stelle non iscritti al Movimento.