Politica

I nordcoreani indottrinati in difesa di Kim: il pazzo è Trump

 

Pyongyang (askanews) - Ore 15, scende il silenzio su Pyongyang, tutti lasciano la loro occupazione e si fermano ad ascoltare il messaggio a reti unificate del leader. Una scena che rievoca le pagine del romanzo distopico "1984" di George Orwell, in cui non si sfugge ai messaggi e agli occhi del Grande Fratello.In mezzo a questa folla nessuno si tira indietro se c'è da rispondere a una domanda sullo scontro Trump-Kim Jong-un, col primo che ha definito "un matto" il leader nordcoreano.Opinioni che non hanno niente di personale, ma che rispecchiano fedelmente il punto di vista ufficiale approvato dal governo. "Abbiamo il più grande comandante che ci sia - dice un cittadino - c'è grande unità fra popolo ed esercito e il leader. Perché dovremmo avere paura? Perché dovremmo esitare? Non ho niente da dire sugli Stati Uniti, quando si ha a che fare con un cane rabbioso, si usa il bastone""Trump non è una persona ragionevole. Del nostro Paese ne capisce meno di un bambino dell'asilo".Il regime approva.